Bolzano
Bolzano (/bolˈtsano/[1], Bozen in tedesco[2], Bulsan o Balsan in ladino[3], Pouz'n o Poazen in sudtirolese) è un comune italiano di 103.609[4] abitanti, capoluogo della provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige e dell'omonimo comprensorio, in Trentino-Alto Adige.
La sua popolazione, secondo il censimento del 2001, è per il 73% di lingua italiana, per il 26,29% di lingua tedesca e per lo 0,71% di lingua ladina.[5] L'agglomerato urbano bolzanino sale a 140.000 abitanti, se si conta l'intera popolazione della conca, che comprende i centri di Laives, Bronzolo, Vadena, Appiano, Cornedo e Terlano. La percentuale di stranieri, provenienti in maggioranza dall'Europa extracomunitaria, al 31 dicembre 2008 ammontava all'11,2% (11.429).
Bolzano conseguì il titolo di città nel 1268.
Geografia fisica
Territorio
Bolzano è situata alla quota di 262 m nella parte orientale dell'ampia conca originata dalla congiunzione delle valli di Isarco, Sarentina e dell'Adige. La conca è delimitata ad ovest dalla catena della Mendola, a nord-ovest dell'Altopiano del Salto (Salten, 1.500 m), a nord-est da una cima minore del Renon (Ritten) chiamata Monte Tondo (Hörtenberg), e a sud-est dal Monte Pozza (Titschen, 1.619 m) sul cui versante settentrionale si trova la località Colle (Kohlern), il cui nome è spesso impropriamente usato per designare l'intero monte.
Una piccola balza rocciosa di quest'ultimo, chiamata Virgolo, si erge verticalmente a ridosso della città.
La città è collegata ai tre monti più vicini da funivie che superano ciascuna circa mille metri di dislivello: la funivia del Colle che risale il Monte Pozza sino al Colle di Villa (Herrenkohlern), quella del Renon con arrivo a Soprabolzano e quella di San Genesio che raggiunge l'omonimo paese sull'altopiano del Salto. Dalla città, guardando in direzione est lungo la val d'Isarco, si vede il poco lontano e suggestivo Catinaccio (Rosengarten, 3.004 m), che è parte delle Dolomiti, con le caratteristiche Torri del Vajolet.
Bolzano è attraversata dal torrente Talvera che confluisce in città nel fiume Isarco, il quale a sua volta si getta nell'Adige pochi chilometri a sud della città stessa. Il nucleo storico della città risiede nel triangolo delimitato a ovest dal torrente Talvera, a sud dal fiume Isarco e a nord-est dal Monte Tondo.
Clima
Il clima della città, situata in un fondovalle alpino, risulta essere continentale, con minime invernali molto spesso sotto zero e massime estive anche oltre i 35 °C; le precipitazioni sono piuttosto scarse e generalmente sotto forma di neve in inverno, mentre risultano essere abbondanti in estate, quando possono svilupparsi temporali, i quali quasi sempre sono associati a grandine, soprattutto nelle ore pomeridiane e serali, per il contrasto di masse d'aria di diverso tipo.
Le aree del territorio comunale situate a quote superiori, sono caratterizzate da un clima alpino, i cui caratteri variano in funzione dell'altitudine, dell'orografia e dell'esposizione.
D'estate fa caldo, per colpa anche della sua posizione in una valle che ne impedisce il ricambio d'aria.
Storia
Toponomastica
Il nome latino "Pons Drusi" non è certo alla base del nome odierno. Vi sono due principali ipotesi sulla derivazione del nome "Bolzano" e "Bozen". La più diffusa è quella che indica il territorio di Bolzano come un antico possedimento di un celta di nome "Bautius" (o "Baudius"), da cui derivò "Praedium Bautianum" o "Baudianum", ovvero "podere di Bautius" (o Baudius), poi tramutatosi in "Bauzanum", da cui attraverso varie trasformazioni il nome attuale in italiano, tedesco e ladino[6]. La seconda ipotesi farebbe derivare il nome da "Castellum Balteanum", ossia "accampamento in terreno paludoso", dall'indoeuropeo "*balt" (la stessa radice da cui deriva la parola "Baltico")[7].
Il toponimo è attestato già nell'VIII secolo come Bauzano, Bauzana, Pauzana e Pozana, dai quali sono derivate l'odierna forma tedesca "Bozen" (conosciuta già nel 1133) e quella italiana (nel 1223). I nomi dialettali tedeschi sono "Boazn" (/'po:atsən/) o "Bouzn" (/'po:utsən/) e la /p/ è una caratteristica molto diffusa nella storia toponomastica (Pauzana, Pozana, Poczen, Pozen e Potzen), anche per la particolarità della pronuncia bavaro-austriaca che scambia spesso le /b/ con le /p/. Da "Pulsan" del 1500 derivano i nomi ladini:
- Balsan (ladino badioto)
- Bulsan (gardenese)
- Bolsàn (livinallese o fodom)
- Busan (fassano e ampezzano)
Il nome di Bolzano in altre lingue
In altre lingue Bolzano è documentata nelle seguenti grafie
In alfabeto latino:
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In alfabeto greco:
In alfabeto ebraico:
In alfabeto arabo:
In caratteri kana:
In caratteri cinesi semplificati:
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Stemma
Bolzano possiede il suo stemma, unitamente all'istituzione del consiglio comunale, dal 1381, grazie a un privilegio conferito alla città da parte del duca Leopoldo III d'Austria: infatti, lo stemma è quello austriaco con i colori capovolti (bianco-rosso-bianco) e la stella a sei punte dorata al centro, presumibilmente un riferimento alla Madonna ("stella maris") che è la patrona del duomo cittadino.
Preistoria
In questo periodo la conca bolzanina era una piana malsana e paludosa, ma reperti archeologici risalenti al periodo preistorico fanno ritenere che le pendici dei monti attorno ad essa fossero comunque già abitate. Infatti presso la zona di S. Maurizio, a est della città, si scoprì un'antica necropoli risalente al primo millennio a.C., con annesso villaggio retico. In questa zona doveva essere molto sviluppata la lavorazione dei metalli, poichè si rinvenirono un centinaio di anelli di bronzo e una situla. Molto importante è stata la scoperta del 1999, nel cuore della città, con l'abbattimento di un'ala del vecchio ospedale, di materiale risalente al V-IV millennio a.C., all'età del Rame, del Bronzo, del Ferro e anche dell'età romana, che costituisce una continuità abitativa millenaria e che rappresenta il luogo antropizzato più antico di tutta la conca di Bolzano.
Periodo romano
Nel 15 a.C. il generale Druso nel conquistare le Alpi fondò un accampamento noto col nome di Pons Drusi ("Ponte di Druso"), documentato sulla Tabula Peutingeriana del IV secolo d.C.; si ritiene che esso potesse collocarsi nell'attuale area bolzanina. Dopo le varie ipotesi che lo collocavano sotto l'attuale Castel Firmiano o nei pressi di Rencio, oggi più accreditate sono quelle che pongono la stazione romana nel centro storico della città.Nel 1948, con i lavori di ricostruzione del duomo bombardato, si rinvenne il perimetro di una basilica paleocristiana risalente al IV-V secolo d.C., grande e rettangolare,con un banco presbiteriale, banco in cui si sedevano i vescovi.Inoltre si scoprì la lastra di Secundios Raegontius, la quale fa supporre l'esistenza di un sepolcreto. Altre evidenze archeologiche emersero: con gli scavi effettuati nel convento dei Cappuccini, in cui si rinvennero muri di epoca romana forse riferibili ad un edificio della stationes; con lo scavo del 1984 in piazza Walther per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo, in cui si scoprirono monete e frammenti di tegoloni romani;vicino alla chiesa dei Domenicani, in cui si scoprirono monete e frammenti di tegolone romano;in piazza del Grano, dove fu scoperta una fattoria rustica romana;nell'attuale sede dell'università, dove furono scoperti resti di un focolare e di una casa; nel vicino centro episcopale, dove si rinvenne un tratto di lastricato affiancato da resti di edifici lignei. Nel quartiere di Gries emersero negli anni '80 evidenze archeologiche molto importanti: infatti nel vicolo della Fossa fu scoperta una villa degli inizi del I sec. d.C. con annesso un altro edificio abitativo, più modesto.La villa, originariamente, era decorata da mosaici, rivestita di marmo e aveva pitture parietali, deducendolo dal fatto di numerosi ritrovamenti di tessere musive.Inoltre furono scoperte 3 lucernette bollate, anelli, macine, attrezzi da lavoro, utensili e, molto importante,una gemma in corniola raffigurante Ercole con alcune lettere incise.Poco lontano, in vicolo del Bersaglio, negli anni '60 si rinvenne una statuetta cefala di Diana, in marmo bianco di Lasa/Laas, risalente al II sec. d.C.Sotto l'attuale chiesa parrocchiale di Gries, si scoprirono i muri di un edificio pagano, ma di cui non si sa la sua funzione.A Castel Treuenstein, ovvero la Torre Druso/Gscheibterturm, si rinvennero capitelli e monete di epoca romana, e si pensa ad una probabile origine romana almeno per la base di essa.A Oltrisarco si rinvenne un muro usato come argine, mentre ad Aslago si rinvenne un peso da telaio risalente al 350 d.C. A Castel Firmiano/Schloss Sigmundskron oltre a muri, monete e resti di anfore dell'epoca romana, si rinvenne una piccola statua di Mercurio,in bronzo.Grazie a questi ritrovamenti, si potrebbe delineare una situazione insediativa della conca di Bolzano:nel centro storico, si potrebbe collocare la statio di Pons Drusi, con le terme (convento dei Cappuccini?), case, tempio in seguito divenuto basilica paleocristiana;a Gries si potrebbe collocare il praedium Baudianum, poichè fu scoperta la villa;a Castel Firmiano/Schloss Sigmundskron si potrebbe collocare un fortino romano, già anticamente chiamato Formigaria.Nella frazione del Colle dei Signori si rinvenne una macina del tipo catillus.
Periodo medievale
Nel corso del V secolo la popolazione della conca bolzanina si rifugiò in luoghi più sicuri, protetti dalle scorrerie dei diversi popoli. Un luogo strategico e protetto era quello posto sul Virgolo/Virgl. Infatti si sono rinvenuti resti di una fortificazione altomedievale e di un altro edificio, quest'ultimo sotto la pavimentazione della chiesa di S.Vigilio.Altri rinvenimenti sono stati effettuati nella zona del convento dei Cappuccini, dove si è riscontrata l'esistenza di un edificio altomedievale con reperti mobili(una fibula zoomorfa del VI-VII sec. d.C., monete) e nella zona di di piazza Walther, dove sono affiorate due case altomedievali con fibule tardoantiche, monete e resti di vasi.
La conca di Bolzano viene menzionata per la prima volta da Paolo Diacono, uno storico longobardo, nel 680, in seguito alla vittoria del duca longobardo di Trento Alahis sul duca baiuvaro reggente del Castrum Bauzanum. In seguito, nel 769, Bolzano è menzionata poiché il duca di Baviera Tassilone, che ha istituito molti monasteri, soggiorna a villa Bausani. Nel 788 la marca di Trento sostituisce il precedente ducato longobardo che comprende pure la contea di Bolzano. Così Castel Firmiano/Schloss Sigmundskron, menzionato la prima volta nel 945, diventa un centro della giustizia trentina.Con la conquista carolingia nell'area dell'attuale duomo venne costruita una chiesa carolingia di cui, oltre i muri, si rinvennero resti di pitture di quel periodo. Verso l'anno 1000, Bolzano era governata dai conti Morit-Greifenstein, un ramo della famiglia degli Appiano, che si estinse perché era senza eredi verso la fine 1100.
Nel corso del 1100, nel territorio compreso tra l'Isarco e il Talvera, sorse il nucleo di Bolzano, fondato dal vescovo tridentino Udalrico II. Questo era costituito da una via lunga all'incirca 350 metri, in direzione est-ovest per ripararsi dai venti prevalentemente meridionali, la via Portici/Laubengasse, affiancata da case alte e con al piano terra il portico, in cui veniva esposta la merce riparata dal caldo, dal freddo e dalle precipitazioni. Tra le case, alte e strette,passavano dei vicoli tagliafuoco, ancor oggi percorribili, per scongiurare incendi, anche se ne avvenne uno verso il trecento, dimezzando la popolazione. Al centro sorgeva il castello vescovile, dove risiedevano i funzionari del vescovo di Trento, corrispondente all'attuale Casa della Pesa. L'attuale piazza del Grano, chiamata così fin dal 1277, era il cortile del palazzo, sede anche della berlina, del cosiglio cittadino e della chiesa di S.Andrea, distrutta alla fine del '700. Oggi nella piazza sono conservati resti di tubature medievali in pietra e un pezzo del muro che delimitava la piazza e la via. Ancora oggi nel vicolo della Pesa si scorgono i cardini dell'antico portone d'accesso per il cortile. La città era difesa da 5 torri, da 3 porte (Niedertor-"Porta inferiore", Obertor-"Porta superiore" e la S.Tor)e da una cinta muraria, il tutto abbattuto nel 1277 con la conquista della città da parte del conte di Tirolo Mainardo II. Il duomo, in stile romanico, fu costruito nel 1078/1082 e aveva solo 2 navate. Ma alla fine del 1100, più precisamente nel 1180, i mercanti bolzanini, diventati molto ricchi, decisero di costruire un nuovo duomo, molto più grande, per cui abbatterono il duomo romanico ad eccezione della facciata; questa peraltro fu leggermente ingrandita. Bolzano all'epoca era sotto la diocesi di Trento, e solo nel 1963 fu creata la diocesi di Bressanone; prima di allora Bressanone/Brixen era sede di una diocesi autonoma.Sul Virgolo/Virgl esisteva un castello di proprietà del vescovo di trento, chiamato Castel Weinegg/Schloss Weineck, menzionato per la prima volta nel 1170/1175.Sotto il promontorio del Virgolo, esisteva una chiesa di proprietà dell'ordine Teutonico, con annesso ospedale,costruita nel 1202, ma poichè la distrusse una piena, questa fu ricostruita nel centro storico.
A Gries si sviluppò un insediamento agricolo. Era formato da una piazza principale, su cui era affacciato Castel Gries, ora inglobato nel convento benedettino di Muri-Gries. Dell'antica costruzione si scorge il mastio, adibito a torre campanaria. Gries aveva(e ha) anche una sua chiesa parrocchiale, in stile gotico, costruita verso il 1165(prima menzione). Più in basso, dove c'è l'attuale viale Venezia, sorgeva una chiesa circolare, dedicata a S.Quirino, inglobata in una casa ad una profondità di svariati metri. Verso sud-ovest, esisteva un convento, costruito nel 1166 su concessione di Federico Barbarossa, distrutto nel 1406/1407 da una rovinosa piena.
La nascita della città di Bolzano, intesa come nuovo insediamento a carattere spiccatamente mercantile, avvenne quindi per volontà del vescovo ed è fatta risalire da alcuni a poco dopo tale investitura, quindi alla prima metà dell'XI secolo, da altri al tardo XII, data per la quale sono presenti documenti che la citano espressamente. Comunque sia, la città venne costruita su un asse est-ovest in corrispondenza dell'area che va da piazza Erbe a piazza Municipio secondo il cosiddetto "lotto gotico": case strette e lunghe con facciata sulla via porticata, profonde cantine, cortili aperti interni e locali magazzino per le merci. Coincide pertanto, in sostanza, con i portici. Aveva stretti vicoli perpendicolari alla via principale che sono ancora percorribili, possedeva una cinta di mura e torri che la circondava. Nella zona di piazza del Grano, con verosimile ingresso interno dal vicolo della Pesa, era situato il castello e palazzo vescovile e ancora la sezione di base di una sua imponente torre è visibile sulla pavimentazione della piazza, mentre una porzione di mura cittadine è stata collocata in una vicina area verde. La parrocchiale rimaneva esterna alla cerchia di mura. Un ponte sull'Isarco consentiva di raggiungere il promontorio del Virgolo dove, nell'epoca in questione, presso castel Weineck aveva sede un ministeriale del vescovo di Trento.
La collocazione dei territori dei due vescovadi, sulla linea di collegamento tra Germania e Italia, rivestiva un ruolo importante perché – a partire dalla seconda metà del X secolo – la corona imperiale era ritornata ai re di Germania, che dovevano essere incoronati a Roma, passando per la val d'Isarco e la val d'Adige e per Bolzano: era quindi fondamentale che i valichi alpini fossero sotto il controllo di vassalli fedeli e privi di interessi dinastici, caratteristiche che si ritrovavano nei vescovi di Trento e Sabiona-Bressanone: così il legame tra vescovi e re di Germania venne rafforzato ancor più.
Presto passò anche il periodo d'oro per il potere comitale dei vescovi a vantaggio di una nuova aristocrazia: dall'inizio del XIII secolo i vescovi furono spinti a cedere sempre più i loro poteri ad alcune famiglie nobiliari. Una di queste, i conti di Tirolo, ebbe un ruolo preminente, già nella prima metà del XIII secolo con Alberto III e poi nella seconda con Mainardo II: con una serie di abili manovre partendo dalla posizione di avvocati e in tale veste rappresentanti vescovili, i Tirolo sottrassero ai principi vescovi di Trento e Bressanone le loro prerogative di governo territoriale, ottenendo sostanzialmente la signoria di fatto sul territorio del Tirolo storico, che da essi pertanto da tale epoca ha assunto il nome.
Nell'ambito dell'inevitabile conflitto innescatosi quindi con il vescovo di Trento, Mainardo II nel 1276 conquistò Bolzano, distruggendone castello e palazzo vescovile e ordinando anche l'abbattimento delle mura, con i cui resti venne colmato il fossato che circondava la città, in corrispondenza degli attuali tracciati delle vie Argentieri a sud e Dott. Streiter a nord. I proprietari degli edifici poterono quindi ampliarli fino a occupare lo spazio libero al limite delle antiche mura, affacciandosi sulle nuove strade così formate.
Nel frattempo, nel 1268, Bolzano era divenuta "città" ("Stadt"). La tendenza ad espandersi proseguì, anche favorita dall'eliminazione delle mura, e si aggiunsero nuovi sobborghi oltre il nucleo originario dei Portici e nel XIV secolo contava circa tremila abitanti. Da sempre era stata frequentata ed abitata da mercanti di diversa origine, vi si svolgevano numerose fiere annuali e la posizione favorevole ai traffici attraeva anche famiglie di banchieri, come quella del fiorentino Boccione de' Rossi che, insediatasi stabilmente, mutò il proprio nome da "Bocci" in "Pötsch".
L'ultima discendente della famiglia dei conti di Tirolo, Margherita detta Maultasch, nel XIV secolo cedette i diritti sulla contea del Tirolo agli Asburgo, che vi vantavano diritti ereditari, e da tale momento la città e l'intera regione del Tirolo storico avrebbero seguito sostanzialmente le vicende di tale casata fino alla caduta dell'Impero austro-ungarico.
Dal XV secolo al 1918
Dopo la rivoluzione francese la città venne annessa per un breve periodo al Regno Italico, ma dopo pochi anni tornò all'Impero austro-ungarico, alla quale rimase ininterrottamente fino al 1918. Durante l'occupazione napoleonica Bolzano divenne un centro del dipartimento dell'Alto Adige (Haut-Adige), del quale faceva però parte anche Trento. In questo periodo Bolzano venne privata dei suoi privilegi mercantili e, pur rimanendo un centro economico e commerciale, non ebbe più fiere fino al 1948, quando venne costituito l'Ente Fiera. Dopo il ritorno all'Austria la città ritornò a crescere dal punto di vista edilizio, ma anche economico. Nel 1910 il territorio cittadino si espanse costituendo la cosiddetta "Groß-Bozen", dato che il comune di Dodiciville (Zwölfmalgreien) decise di costituire un unico comune con Bolzano.
Dal 1918 al 1945
Dopo la prima guerra mondiale Bolzano venne annessa, insieme al resto dell'attuale provincia autonoma di Bolzano, all'Italia. Con l'avvento del fascismo il territorio di Bolzano venne massicciamente italianizzato, tanto che oggi è uno dei cinque comuni a maggioranza italofona (gli altri sono Laives, Salorno, Bronzolo e Vadena). Il comune di Gries, fino al 1925 autonomo, venne annesso a Bolzano. Nel 1928 venne costituita la "Provincia di Bolzano". Durante la seconda guerra mondiale, successivamente all'armistizio italiano, Bolzano insieme al resto dell'Alto Adige e delle limitrofe province di Trento e Belluno venne inclusa nella Operationszone Alpenvorland-Zona d'Operazione delle Prealpi creata da Adolf Hitler (quindi annessa de facto al Terzo Reich seppur appartenente de jure alla Repubblica Sociale Italiana) e ne divenne il capoluogo. In questo periodo vennero ripristinati i toponimi tedeschi anche in città, mantenendo però il bilinguismo. E' in questo periodo che vengono utilizzati i diversi rifugi antiaerei, di cui molti scavati nella roccia. Oggi, nonostante gli anni, questi sono rimasti praticamente integri, e sempre più nascosti.[8]. Proprio in questo periodo si ha un'espansione della città di Bolzano, dove grazie al piano regolatore di espansione fascista la città duplica la propria grandezza con la costruzione dell'attuale zona industriale, dei rioni Littorio (oggi Novacella), Dux (oggi Don Bosco), Venezie (oggi San Quirino). Questi quartieri servivano ad ospitare gli operai delle nuove industrie fatti migrare dal fascismo per italianizzare Bolzano.
Dal 1945 ad oggi
Dopo la seconda guerra mondiale Bolzano rimase assegnata all'Italia, ma nell'accordo tra i ministri degli esteri italiano ed austriaco - De Gasperi e Gruber - era prevista una forte autonomia del Trentino-Alto Adige con precise garanzie per la minoranza di lingua tedesca che abita la provincia di Bolzano. Il cosiddetto "primo statuto" del 1948 privilegiava la regione piuttosto che le province, mentre nel 1972 fu ampliata e precisata una maggiore autonomia. Il cosiddetto "pacchetto" di proposte da realizzare sulla base del "secondo statuto" venne quindi considerato completamente attuato nel 1992. Questa circostanza permise all'Italia ed all'Austria di accordarsi sul rilascio da parte di quest'ultima di una "quietanza liberatoria" che riconosceva l'adempimento da parte dello Stato italiano degli obblighi di tutela delle comunità tirolese e ladina, storiche abitatrici della provincia di Bolzano, ancor prima che questa, dal 1918, costituisse parte del territorio nazionale. In base a tale documento, sottoscritto dai ministri degli esteri Mock (per l'Austria) e De Michelis (per l'Italia), si stabiliva inoltre da parte di Vienna l'accettazione perpetua del confine fra i due paesi lungo la linea del Brennero. Ciò avrebbe dovuto chiudere definitivamente la questione sudtirolese, ma il testo della "quietanza" fu volutamente ambiguo, in modo da favorirne l'interpretazione più gradita ai rispettivi establishment politici e dell'opinione pubblica. Infatti da parte italiana si ritenne che il documento Mock-De Michelis, chiudendo definitivamente la lunga querelle diplomatica intercorsa fra i due paesi sull'Alto Adige/Sud Tirolo, esprimesse anche la pietra tombale, da parte di Vienna, su qualsiasi considerazione futura circa il ruolo dell'Austria "nazione tutrice" delle comunità tirolese e ladina, ritenuto a questo punto inammissibile. Nel 1992 la Repubblica d'Austria ambiva ad entrare nella Comunità Europea ed era consapevole che l'unico impedimento poteva provenire dall'Italia, se avesse esercitato il suo diritto di veto alla richiesta austriaca, come già accaduto nel 1967, in quel tempo proprio per il perdurare della crisi diplomatica sulla questione sudtirolese, allora al più alto grado di tensione. Quindi fu suo interesse non rimarcare la sua opinione discordante sul significato proprio della "quietanza", che molto probabilmente avrebbe rimesso in discussione il cammino di adesione alla Comunità Europea, che si era già avviato. In realtà l'Austria non ha mai rinunciato - dal suo punto di vista legittimamente - a svolgere una funzione di controllo sulle modalità con cui si esercita il "dominio" statuale della provincia di Bolzano da parte italiana. Su questo punto non esiste accordo fra Italia ed Austria neppure oggi, anzi si evidenzia nella sostanza lo stesso forte contrasto esibito negli anni Cinquanta-Sessanta, sebbene oggi si esprima con azioni diplomatiche molto più controllate. Tuttavia, l'intenzione di inserire, nella nuova Costituzione austriaca, un preambolo o un articolo che sottolinei proprio la "funzione tutrice" dell'Austria sulle comunità tirolese e ladina della provincia di Bolzano, inteso più grossolanamente come una tutela tout court su un territorio posto al di fuori del suo dominio statuale, sta appesantendo i cordiali rapporti fra Italia ed Austria dal 2006.
La convivenza pacifica fra i gruppi linguistici italiano e sudtirolese-ladino è stata messa a dura prova soprattutto negli anni sessanta, quando diversi attentati dinamitardi sul territorio della provincia di Bolzano, compiuti da elementi estremisti del contro-irredentismo sudtirolese, diedero vita ad un movimento terroristico, provocando danni (soprattutto ai tralicci della rete elettrica nazionale) e più di venti morti, appartenenti per lo più ai vari corpi dello Stato, di presidio militare o della sicurezza pubblica, alloggiati in caserme sul territorio. L'intento degli attentatori terroristi era di ottenere l'attenzione nazionale ed internazionale intorno alla questione sudtirolese, utilizzando la leva della violenza. A seguito di questi atti criminali si corse invece concretamente il rischio di provocare il totale annientamento della convivenza civile fra i gruppi linguistici. Convivenza che si reggeva su un labile equilibrio, poiché nata sulle macerie della Seconda guerra mondiale e quindi su un diffuso sentimento collettivo di latente reciproco rancore fra l'elemento italiano e quello tirolese. Per fortuna l'intelligenza dei ministri degli esteri italiano ed austriaco dell'epoca - Aldo Moro e Kurt Waldheim - nonché l'atteggiamento generalmente responsabile del partito "di raccolta" delle comunità tirolese e ladina, la Südtiroler Volkspartei, permise di avviare, proprio nel 1969 una soluzione politica del problema sudtirolese, riuscendo a scacciare i fantasmi di un Alto Adige/Sud Tirolo alla deriva, come era ormai l'Irlanda del Nord. Soluzione ormai antistorica auspicata dai terroristi contro-irredentisti. Ma cui guardavano con inquietante interesse - all'opposto - anche certi altri gruppi sciolti di "legittimisti italiani", probabilmente simpatizzanti di nuclei di estrema destra o forse in contatto con elementi dei servizi segreti, che sostenevano l'utilità di una provincia di Bolzano in stato di polizia permanente, che avrebbe consentito di affermare in modo definitivo l'italianità del territorio e quindi, estirpando le cellule terroristiche, anche di mettere la sordina a qualsiasi disagio identitario delle comunità tirolese e ladina espresso in forme pacifiche. Ma grazie all'approvazione delle misure contenute nel "pacchetto" la situazione è mutata progressivamente verso il meglio, sebbene vi siano stati sporadici strascichi di violenza anche negli anni settanta e ottanta.
Monumenti e luoghi d'interesse
Castelli
Numerosi sono i castelli sul territorio comunale o nelle immediate vicinanze: per questo motivo la conca di Bolzano è stata dichiarata la zona con la più alta densità di castelli in Europa
- Castel Firmiano- Schloss Sigmundskron Domina dall'alto il corso del fiume Adige. È stato ristrutturato ed ora è la sede principale del Museo della Montagna ideato dal famoso alpinista Reinhold Messner.
- Castel Flavon-Haselburg Domina il rione di Aslago(Oberau-Hasloch), ed ha subito una recente importante ristrutturazione
- Castel Mareccio-Burg Maretsch Situato in pieno centro storico, lungo il corso del Talvera, circondato da vigneti. Affreschi del XVI secolo; alcune sale vengono adibite a numerose e prestigiose mostre temporanee
- Castel Novale-Schloss Ried Situato all'imbocco della Val Sarentina(Sarntal)
- Castel Rafenstein Antiche rovine
- Castel Rendelstein Castelletto del 1200, lungo il corso del Talvera
- Castel Roncolo - Schloss Runkelstein: Situato all'imbocco della Val Sarentina. È detto il maniero illustrato per gli affreschi trecenteschi. Ampio spazio dedicato a mostre permanenti e temporanee
- Castel Sant'Antonio-Schloss Klebenstein Dimora nobiliare del XIII secolo.
- Castel Weinegg Situato alle pendici del Virgolo(Vigl)
- Torre Druso Torre merlata, unici resti visibili dello scomparso Castello di Treuenstein. Nota anche come Gescheibter Turm
Chiese cattoliche
- Duomo di Bolzano, concattedrale della Diocesi di Bolzano-Bressanone in stile gotico e romanico dedicata a Santa Maria Assunta
- Chiesa dei Domenicani Chiesa con chiostro in stile gotico
- Chiesa dei Cappuccini Chiesa del XVII secolo con sotterraneo contenente reperti archeologici di epoca romana e medievale
- Chiesa dei Francescani Chiesa con chiostro in stile gotico
- Chiesa dei Carmelitani Chiesa in stile moderno del 1948
- Abbazia di Muri-Gries Antico castello principesco medievale
- Chiesa di Sant'Agostino Chiesa in stile barocco contigua all'Abbazia di Muri-Gries
- Chiesa di San Giovanni in Villa Piccola chiesa del XII secolo nell'omonimo quartiere a ridosso del centro
- Chiesa dell'Ordine Teutonico Complesso del XIV secolo
- Vecchia Parrocchiale di Gries Contiene un crocifisso romanico del 1200 e il prezioso altare a scrigno di legno del famoso scultore Michael Pacher
- Chiesa di Santa Maddalena Chiesa del XII secolo nell'omonimo quartiere vinicolo
- Chiesa del Calvario al Virgolo Chiesa barocca del Settecento su una rupe dominante la città
- Chiesa di San Vigilio al Virgolo Chiesa romanica del XIII secolo
- Chiesa di San Martino a Campiglio Chiesa situata nella zona di Campiglio oggi a fianco all'autostrada
Architetture civili
- Palazzo delle Poste, progetto di Albert Canal (1889-90)
- Monumento alla Vittoria, nell'omonima piazza, opera dell'architetto Marcello Piacentini (1928).
- Edificio Sede dell'EURAC e Convenzione delle Alpi (ex Casa GIL), Francesco Mansutti e Gino Miozzo (1934-36) progetto di ampliamento Klaus Kada
- Area ex Semirurali - Carlo Aymonino (1979-86)
- Teatro Comunale - Marco Zanuso
- Nuova sede della provincia Palazzo II - Oswald Zöggeler (1997-2001)
- Il Rifugio Bolzano al Monte Pez, in cima allo Sciliar[9]
Tempo libero
Per lo svago ha a disposizione dei bei giardini-passeggiate sia in città (i famosi Prati del Talvera, con ottime attrezzature di ricreazione) sia nei dintorni (passeggiate del Guncina e di S.Osvaldo), di piscine coperte e all'aperto, di numerosi campi sportivi per tutti gli sport più popolari: calcio, rugby, baseball, football americano, basket, di un grande stadio del ghiaccio coperto, il Palaonda (7.220 posti a sedere), di un ampio e attrezzato edificio fieristico con relativo quartiere.
Società
Evoluzione demografica
Il territorio di Bolzano è stato allargato due volte:
- Dodiciville (1911)
- Gries (1925)
I tre territori storici di Bolzano (centro storico), Dodiciville e Gries costituiscono i tre comuni catastali dell'odierna Bolzano.
Nella tabella i dati si riferiscono alla Città di Bolzano in base ai confini territoriali attuali:
Evoluzione demografica per comuni storici:
Città di Bolzano (fino al 1911 senza Dodiciville e fino al 1925 senza Gries)
Comune di Dodiciville (<1911)
Comune di Gries (<1925)
Popolazione
La popolazione della città dopo anni di continuo crollo della popolazione con il minimo storico degli ultimi trent'anni al censimento del 2001 con meno di 95.000 persone censite è in ripresa, soprattutto grazie al saldo migratorio. Dopo aver contato una popolazione residente prossima ai 100.000 abitanti per tutto il 2006 e all'inizio del 2007, ha superato nuovamente il limite nel mese di marzo 2007. Bolzano ha registrato il primo superamento della quota dei 100.000 abitanti nel novembre 1966 arrivando al massimo il 31 dicembre 1975 con 107.112 residenti, con un successivo calo progressivo fino a oltrepassare in negativo il limite nel corso del 1991. Dopo il 1966 il minimo storico si è registrato in occasione del censimento della popolazione del 2001 con una popolazione registrata inferiore ai 95.000 abitanti. Questo calo è in buona parte legato al trasferimento di molti bolzanini in comuni limitrofi (Laives, Bronzolo, Appiano, Terlano), la cui popolazione è fortemente cresciuta negli stessi anni. A Bolzano vive il 20,4% dell'intera popolazione provinciale e considerando l'hinterland (circa 120.000 abitanti), la popolazione concentrata in città e nei comuni limitrofi incide per circa il 30% a livello provinciale.
Gruppi linguistici
% | Ripartizione linguistica (gruppi principali)[13] |
---|---|
26,29% | madrelingua tedesca |
73,0% | madrelingua italiana |
0,71% | madrelingua ladina |
Bolzano ha la caratteristica principale di essere una città dove convivono tre gruppi linguistici: quello italiano, quello tedesco e quello, seppur ampiamente minoritario, ladino. All'ultimo censimento della popolazione la maggioranza si è dichiarata appartenente al gruppo linguistico italiano (73%), chi si è dichiarato appartenente al gruppo linguistico tedesco raggiunge il 26,29% mentre chi si è dichiarato ladino è lo 0,71%. Bolzano è dunque uno dei cinque comuni dell'Alto Adige dove la maggioranza della popolazione è italofona e di questi è quello con la percentuale superiore.
Gli italofoni sono sparsi in tutti i quartieri della città anche se sono in minoranza in alcuni quartieri storici (Centro Storico, Rencio, Gries) e solo una piccola minoranza (perlopiù trentini) era già presente in città prima dell'annessione della città all'Italia. Secondo il censimento del 1910 i parlanti italiano o ladino erano nel comune di Bolzano, inclusa Dodiciville (escluso il comune di Gries) il 6,43% (3,74% Bolzano; 10,27% Dodiciville). La maggior parte degli italofoni non nati a Bolzano (soprattutto anziani ed immigrati recenti dal Sud Italia) proviene (al 31.12.2005.) da Veneto (8,20%), Trentino (5,67%) e Calabria (2,47%) e sono in diminuzione, mentre aumentano le immigrazioni da regioni come Campania, Puglia e Sicilia. Comunque il 51,23% (in diminuzione rispetto all'anno precedente) è bolzanino di nascita. Gli italofoni di Bolzano non possiedono un proprio dialetto regionale anche se nella lingua italiana parlata a Bolzano esiste una componente veneto-trentina. Molti parlano l'idioma della regione d'origine (soprattutto il veneto e il trentino). Ancora oggi alcune comunità regionali hanno proprie associazioni per mantenere la cultura d'origine (Club Rodigino, Fogolâr Furlan, Circolo Sardo).
I germanofoni sono in maggioranza nei quartieri storici e ad Aslago e sono piuttosto numerosi nel quartiere popolare Europa a Don Bosco. I germanofoni abitano in gran maggioranza anche la campagna bolzanina. Numerosi sono anche i cittadini germanici[14] residenti a Bolzano. Prima dell'annessione di Bolzano all'Italia e prima dell'italianizzazione forzata, Bolzano era una città quasi totalmente di lingua tedesca (94% circa).
La comunità ladina di Bolzano è la più variegata dell'Alto Adige ed infatti è composta da gardenesi, badioti, fassani, ampezzani e anche friulani (probabilmente anche nonesi si sono dichiarati ladini, anche se non riconosciuti come tali). Tuttavia i dichiarati al gruppo linguistico ladino non superano lo 0,71% e sono di fatto superati da comunità immigrate più numerose. A Bolzano hanno sede la Comunità ladina (Comunanza Ladina a Bulsan), la Consulta ladina istituita dalla Città di Bolzano e con 17 membri e a livello provinciale vi è l'Assessorato alla Cultura Ladina e l'Istituto Pedagogico Ladino.
A Bolzano è inoltre presente un'altra minoranza autoctona, ossia quella dei sinti, composta da circa 180 persone residenti perlopiù nei campi sosta nella periferia della città. I sinti sono cittadini italiani residenti in Alto Adige da molte generazioni e da poco tempo esiste un'associazione romanés (Nevo Drom). Negli ultimi anni si sono aggiunti circa 130 rom provenienti dalla ex Jugoslavia.
Immigrazione
Negli ultimi anni la popolazione straniera residente a Bolzano è cresciuta in modo considerevole tanto da superare l'11% degli abitanti (fine 2008); nel 2006 nel capoluogo risiedeva il 31,8% della popolazione straniera in Alto Adige. Al 31.12.2006 in due circoscrizioni su cinque (Centro-Piani-Rencio (Zentrum-Bozner Boden-Rentsch) e Oltrisarco-Aslago (Oberau-Haslach) gli immigrati superano il 10% (rispettivamente il 13,6% e l'11,7%). Due comunità straniere superano le 1.000 unità (31.12.2006): la maggiore è quella albanese, che al 31 dicembre 2006 contava 1.818 residenti (l'1,82% della popolazione), seguita da marocchini (1.111), pakistani (567), germanici[14] (491), peruviani (371), ucraini (333) e macedoni (327). Abbondantemente sopra le 100 unità anche romeni, tunisini, serbi e montenegrini, moldavi, cinesi, austriaci, polacchi, bengali, senegalesi e croati. Le nazionalità presenti al 31.12.2006 erano 105 e in numeri assoluti Bolzano ha il maggior numero di immigrati della regione. In città sono presenti molte associazioni di stranieri, una radio bolzanina dedica programmi multilingui alle principali comunità e il comune ha istituito la Consulta immigrati di Bolzano, eletta dai cittadini e dalle cittadine extracomunitari residenti in città: la consulta è composta da 16 membri e il presidente (con mandato di un anno) è l'albanese Artan Mullaymeri (dal giugno 2006). Le elezioni per la consulta registrarono una grossa affluenza.
Religione
La maggioranza dei bolzanini, sia italofoni che germanofoni, è di religione cattolica romana e Bolzano è dal 1964 sede vescovile della Diocesi di Bolzano-Bressanone. Inoltre Bolzano è suddivisa in due decanati e diciotto parrocchie (10 bilingui, 7 italiane e 2 tedesche). Sempre più spesso si svolgono messe soprattutto per la comunità polacca o ispanica. A Bolzano è però presente da più di un secolo la più numerosa comunità evangelico-luterana della regione composta da circa 600 fedeli e con una propria chiesa e un proprio pastore. La Comunità fa parte della Chiesa Evangelica Luterana in Italia e il territorio della comunità di Bolzano va dal Brennero alla riva orientale del Lago di Garda e inoltre ha a disposizione uno spazio sulla radio del Sender Bozen della RAI. La chiesa evangelico-luterana è il luogo di culto anche della comunità veterocattolica facente capo alla Chiesa vetero-cattolica d'Austria. A Bolzano sono presenti anche molti testimoni di Geova e seguaci di altre confessioni libere come quelli della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno, Chiesa Neo-Apostolica e della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (mormoni), tutte con una sede a Bolzano.
A Bolzano sono sempre state presenti piccole comunità ebraiche, anche se non sempre stabili e non numerose. La comunità ebraica più importante della regione è quella di Merano (falcidiata negli ultimi anni della seconda Guerra Mondiale dai nazisti, con gravi complicità locali) dove è presente una sinagoga e alla quale fanno capo tutte le famiglie ebraiche dell'Alto Adige (circa 60 membri) e quindi anche di Bolzano, dove si trova invece il più grande cimitero ebraico della regione. Con l'immigrazione sono giunti anche i cristiani ortodossi e cattolici di rito bizantino e latino. A Bolzano esiste una comunità greco-cattolica romena che celebra la messa bizantina in lingua romena nella Cappella della Chiesa di San Pio X in Via Resia. La comunità ortodossa romena ha le sue celebrazioni liturgiche nella piccola chiesa vicina alla stazione ferroviaria. Una comunità russo-ortodossa storica è presente a Merano. Gli islamici superano le 3.000 unità (ossia circa il 3% della popolazione) rendendo la comunità islamica la più numerosa tra le fedi minoritarie. Nonostante ciò non sono ancora presenti luoghi di culto stabili.
Istituzioni, Enti e Associazioni
Bolzano viene sempre più spesso definita e si definisce come Capitale delle Alpi o della Montagna. Anche il prestigioso quotidiano inglese Times [15] descrive Bolzano come il «centro mondiale della storia della montagna». Infatti a Bolzano hanno sede il Museo Archeologico con Ötzi, l'uomo dei ghiacci, il museo internazionale della montagna di Reinhold Messner e Bolzano è anche sede, dal settembre 2003[16], con Innsbruck del Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi [17]. La sede è all'interno dell'EURAC. Bolzano è anche sede della segreteria dell'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino. A Bolzano è presente il consolato onorario della Repubblica Federale di Germania. Inoltre la città fa parte della comunità di lavoro Città delle Alpi ed è gemellata con la città ungherese di Sopron, ma da qualche anno intrattiene rapporti non ufficiali anche con la sua capitale Budapest, nonché con altre città europee. Nel 2008 la comunità di interessi "Città delle Alpi" ha attribuito a Bolzano il titolo di "Città Alpina dell'anno 2009"[18].
Cultura
Tra gli obiettivi della Città di Bolzano vi è la presentazione della candidatura per diventare capitale europea della cultura nel 2019. Nel 2008 ha ospitato con Trento la settima edizione della biennale d'arte contemporanea Manifesta.
Istruzione e ricerca
A Bolzano sono presenti 29 scuole medie superiori frequentate da 7.864 studenti (anno scolastico 2006/07). I bambini frequentanti le scuole elementari sono invece 4.639 (l'8,8% è straniero) e gli scolari delle medie inferiori sono 2.906 (il 7,62% è straniero): i dati sono riferiti all'anno scolastico 2004/05. Per quel che riguarda l'istruzione superiore e parauniversitaria, la città può vantare diverse strutture:
- la Libera Università di Bolzano, un'università trilingue internazionale (tedesco, inglese, italiano) nata nel 1997 con sedi distaccate anche a Bressanone-Brixen e Brunico-Bruneck e che in totale conta 3.120 studenti provenienti da 58 nazioni (dati aggiornati al 22.10.2009). Quattro delle cinque facoltà dell'ateneo hanno sede a Bolzano.
- la Scuola Provinciale Superiore di Sanità Claudiana, con 15 corsi di studio;
- Il Conservatorio Provinciale Claudio Monteverdi, già statale;
- l'Istituto Musicale Provinciale Antonio Vivaldi, presente dal 1977;
- la ZeLIG, scuola di cinema documentario triennale e trilingue (italiano, tedesco, inglese), nata nel 1988, con studenti di tutto il mondo.
Nel campo della ricerca e dell'innovazione sono presenti le seguenti strutture:
- l'Accademia Europea di Bolzano (EURAC), operativa dal 1992, è un centro di ricerca suddiviso in nove istituti che operano su aree quali la linguistica, le minoranze e le autonomie territoriali, lo sviluppo sostenibile, scienze della vita e management. I suoi ricercatori provengono da tutto il mondo. L'EURAC gode di ampio riconoscimento internazionale ed è coinvolta anche nella ricerca di una soluzione per i problemi del Kosovo ed è stata visitata anche dal Dalai Lama, interessato a trovare una soluzione di autonomia per il Tibet simile a quella dell'Alto Adige.
- il Techno Innovation South Tyrol (TIS), fino al 2006 Business Innovation Centre (BIC), un polo d'innovazione per la crescita e lo sviluppo globale delle imprese altoatesine. La sede del TIS occupa le piccole "torri gemelle" nella zona produttiva di Bolzano Sud.
- Nel Febbraio 2010 un gruppo di ricercatori, tra cui il radiologo bolzanino Paul Gostner del' EURAC, hanno svelato il segreto della morte di Tutanchamone. [19]
Musei e Gallerie d'arte
Diversi sono i musei. Il più importante - di rilevanza mondiale, con la media di 800 visitatori al giorno - è il Museo archeologico provinciale, in cui è conservato il corpo di Ötzi, il famoso uomo dei ghiacci o del Similaun.
- Museo Civico - Attualmente (aprile 2009) è chiuso per un lungo restauro e non è chiaro quando dovrebbe riaprire i battenti: il comune ha infatti problemi a sostenere l'intera somma necessaria e chiede un grosso contributo alla provincia[20]. Nel progetto attuale, la ristrutturazione comprende una nuova ala, costituita da un cubo di cinque piani (progetto Hitthaler-Schwienbacher); l'accesso dovrebbe essere in corrispondenza di uno slargo da realizzarsi presso via Museo, accanto alla Biblioteca comunale, e che probabilmente prenderà il nome di piazzetta Cassa di Risparmio (la Sparkasse infatti, come affermato dal suo presidente Norbert Plattner, dovrebbe contribuire all'opera con 400 mila Euro). È pure previsto un collegamento sotterraneo con il museo archeologico.
- Museion - Il museo di arte moderna e contemporanea della città. Nato nel 1985, fino al maggio 2008 è stato ospitato nell'edificio dove ha sede anche la Libera Università di Bolzano. Successivamente si è spostato nella nuova sede, in via Dante: un avvenieristico cubo in vetro e acciaio.
- Museo di scienze naturali - Disposto su tre piani: il piano terra dedicato alle mostre temporanee, gli altri due alle mostre permanenti ("Geologia dell'Alto Adige" e "Ambienti naturali dell'Alto Adige") - considerato particolarmente interessante ed educativo per i bambini
- Museo della Scuola - Primo del genere in Italia. Ospitato all'interno delle elementari Dante Alighieri, raccoglie materiale documentario storico e didattico. Importante la raccolta di cartelloni e l'archivio fotografico
- Museo Mercantile - All'interno del Palazzo Mercantile, ospita una collezione di ritratti della Casa d'Austria ed una sezione dedicata alla storia del magistrato mercantile e di Bolzano come capitale del commercio
- Museo dei Presepi - All'interno dell'abbazia benedettina di Muri nel quartiere storico di Gries
- MMM Firmian - Messner Mountain Museum - Ospitato all'interno di Castel Firmiano è il nuovo museo dedicato alla «montagne e le sue genti» e realizzato per volontà di Reinhold Messner.
Lo spazio polifunzionale del Centro Trevi ospita frequenti mostre d'arte, ma anche convegni.
La città è ricca di belle e importanti gallerie d'arte
- Galleria Civica
- ar/ge kunst Galleria Museo
- Galleria Prisma
- Galleria Goethe
- Galleria Les Chances de l'Art
Media
A Bolzano hanno sede le principali testate giornalistiche e le emittenti radiotelevisive dell'Alto Adige:
Stampa
- L'Alto Adige, fondato nel 1945, è il più importante quotidiano in lingua italiana dell'Alto Adige. Settimanalmente pubblica una pagina in lingua ladina.
- La Dolomiten, fondata nel 1882 con il nome "Der Tiroler" (Il Tirolese) è il quotidiano più importante ed antico oggi esistente dell'Alto Adige e viene pubblicato in lingua tedesca. Esce tutti i giorni esclusa la domenica.
- Il Corriere dell'Alto Adige è un quotidiano nato recentemente dal Mattino dell'Alto Adige ed è allegato al Corriere della Sera.
- La Neue Südtiroler Tageszeitung (Nuovo quotidiano sudtirolese) è il secondo quotidiano in lingua tedesca dell'Alto Adige, nato nel 1996.
- la ff - Südtiroler Wochenmagazin è un magazine settimanale di attualità e inchiesta in lingua tedesca nato come rivista di televisione e tempo libero (ff sta a Fernsehen und Freizeit).
- la Zett - Die Zeitung am Sonntag è la versione domenicale della "Dolomiten".
- la Südtiroler Wirtschaftszeitung (Giornale economico sudtirolese) è un settimanale economico in lingua tedesca.
- il Segno pubblicato dalla diocesi è l'unico settimanale in lingua italiana.
- il Katholisches Sonntagsblatt (Il foglio domenicale cattolico) è il settimanale diocesano in lingua tedesca.
- InSide - events in south tyrol e Was Wann Wo (Cosa quando dove) sono guide gratuite mensili e bilingui che raccolgono il calendario degli eventi ed appuntamenti culturali e ricreativi della provincia.
Inoltre vengono pubblicate varie riviste di associazioni (per esempio Il Cristallo, curata dal Centro di Cultura dell'Alto Adige, http://www.altoadigecultura.org), enti (ad esempio Bolzano Notizie - Bozner Nachrichten del Comune di Bolzano) o società. Molti quotidiani e riviste italiane, austriache e germaniche hanno un proprio corrispondente a Bolzano.
Anche l'agenzia ANSA ha una propria sede a Bolzano, con un servizio in lingua italiana e tedesca.
Cinema
In passato Bolzano contava un alto numero di sale cinematografiche sparse per la città e spesso vi venivano proposte prime nazionali. In seguito alla chiusura di quasi tutti i cinema, causata della crisi del settore, nel 2005 si arrivò al punto che Bolzano contasse solo due cinema con un totale di 4 sale. Essendo stata considerata una situazione inadeguata alle esigenze della popolazione, già negli anni precedenti si erano susseguiti diversi progetti di apertura di nuovi cinematografi. Nel 2002, quando in città erano presenti 3 cinema con 5 sale, era in discussione la realizzazione di un cinema con 10 sale in via Galileo Galilei da parte di un imprenditore bolzanino e di un cinema con 7 sale ai Piani di Bolzano da parte di un imprenditore trentino.[21] Essendo all'epoca i lavori del secondo più avanzati del primo, l'imprenditore bolzanino ha deciso di destinare l'area ad altri scopi. Dopo diversi ritardi nei lavori, a causa di problemi burocratici e ad un abbandono del progetto da parte dell'imprenditore trentino, il nuovo cinema multisala è stato inaugurato il 12 maggio 2009 ed è gestito dalla società Constantin Film di Vienna,[22] che attraverso il marchio Cineplexx è leader nel settore in Austria. All'interno dell'edificio vi è anche uno snack bar e un ristorante. Dal maggio 2009 Bolzano è divenuta dunque la città con più sale cinematografiche, più posti a sedere e con il multisala più grande fra Innsbruck (dove il più grande è il Cineplexx Innsbruck, con 8 sale) e Verona.
Nel marzo 2008 era inoltre stata diffusa dai media l'intenzione della famiglia proprietaria del complesso denominato Kampill Center, in via Innsbruck nella zona di Campiglio, di affidare i alcuni suoi locali ad un gruppo italiano per poter aprire un multiplex con 6 sale e complessivi 620 posti.[23]
In città sono presenti tre cinema per un totale di 11 sale di proiezione:
- il Cineplexx Bolzano Bozen con 7 sale e 1.416 posti. Offre sia film in italiano che in tedesco.
- il Filmclub (ex Capitol) con 3 sale e 417 posti. Offre sia film in italiano che in tedesco, nonché numerosi film d'essai in varie lingue ed una programmazione per bambini. Il Filmclub organizza anche la rassegna cinematografica denominata "Bozner Filmtage" (Giornate bolzanine del cinema).
- l'Eden ha una sola sala e proietta esclusivamente prime visioni in lingua italiana.
Oltre ai tre cinema, in città operano il Cineforum Bolzano, associazione culturale attiva sin dal 1952, che non dispone di una propria sala, ed il Circolo la Comune, che effettua proiezioni nell'auditorium del Liceo Scientifico Torricelli, in via Rovigo. Negli ultimi anni questi soggetti hanno avuto il ruolo di supplire alla mancanza di sale di proiezione.
Radiotelevisione
A Bolzano è presente la sede regionale della RAI (il Trentino-Alto Adige ha due sedi autonome) che produce una programmazione radiotelevisiva in tedesco, italiano e ladino. Nel mese di ottobre 2006, a seguito delle numerose proteste, l'inizio dei programmi radio regionali in onda su Radio 2 nel primo pomeriggio dal lunerdì al venerdì è stato posticipato alle 15.10 per consentire l'ascolto del programma "Viva Radio2", condotto da Fiorello e Marco Baldini, che fino a quel momento era bruscamente interrotto dopo circa mezz'ora per far spazio a serissimi rotocalchi trentini e altoatesini.
A Bolzano ha sede una televisione privata in lingua italiana chiamata Video 33. Hanno una redazione in città anche le emittenti private regionali RTTR e TCA, la cui sede principale è a Trento.
Sono più numerose le emittenti radiofoniche private: in italiano vi sono Radio NBC, Radio Tandem e Radio Sacra Famiglia, mentre in tedesco vi è la popolare Südtirol 1, Radio Grüne Welle e Radio Nord.
L'ORF (Radiotelevisione Austriaca) ha un ufficio a Bolzano e la redazione di Südtirol heute, il notiziario quotidiano della televisione austriaca per l'Alto Adige.
A Bolzano ha sede anche la RAS, un'azienda pubblica che provvede alla trasmissione in Alto Adige dei programmi radiotelevisivi dell'area germanica, austriaca e svizzera.
Teatro e musica
Negli ultimi anni Bolzano si è sviluppata moltissimo nel campo teatrale e musicale.
Il Teatro Stabile, nato nel 1950 è il secondo teatro stabile d'Italia (successivo solo al Piccolo di Milano, del 1947) e realizza numerose ed importanti produzioni di successo; l'omologo in lingua tedesca sono le Vereinigte Bühnen Bozen (VBB, Teatri riuniti di Bolzano): entrambe le istituzioni presentano i loro spettacoli nel Nuovo Teatro Comunale di Bolzano, in piazza Verdi (il Teatro Stabile anche al Puccini di Merano).
Oltre a ciò, la stagione del Nuovo Teatro Comunale, che dura tutto l'anno, offre rappresentazioni teatrali, commedie, opera, operette, danza e musical. Tra le coproduzioni di grande successo vi è lo spettacolo di danza moderna Steel - The Legend of the Metal del Teatro Comunale di Bolzano e della Experidance Productions di Budapest.
Molto attivo nella promozione culturale in lingua italiana è da anni il Circolo la Comune, con un fitto cartellone di eventi che spaziano dal teatro (per lo più di stampo brillante) a manifestazioni etnico-culturali, dall'organizzazione di convegni alla proiezione di film che rimangono fuori dalle grandi catene di distibuzione.
A Bolzano sono presenti numerosi teatri:
- il Nuovo Teatro Comunale, modernissimo edificio inaugurato nel 1999, è il principale polo teatrale della regione e dispone di una sala grande con una capienza di 802 posti e di un teatro studio da 215.
- l'Auditorium Haydn è anch'esso stato inaugurato nel 1999 ed ospita numerosi concerti sinfonici, tra cui vi è il Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni. Ha una sala grande di 641 posti e una piccola di 100.
- il Kulturhaus Walther von der Vogelweide (Casa della cultura Walther von der Vogelweide) è un teatro con 536 posti e mette in scena spettacoli in lingua tedesca.
- il Teatro Cristallo mette in scena spettacoli in lingua italiana e ha più di 500 posti.
- il Teatro Comunale di Gries mette in scena spettacoli in entrambe le lingue ed ha una capienza di 373 posti.
- il Piccolo teatro Carambolage è un importante piccolo teatro con una capienza di soli 99 posti, ma con un'ampia offerta di spettacoli e cabaret.
- il Teatro Rainerum con una capienza di 400 posti, ogni anno mette in scena (tra le altre cose) un musical organizzato da studenti del Liceo Scientifico Europeo Rainerum (dove si trova il teatro).
Molto numerosi inoltre sono i centri e le sale polifunzionali e di quartiere o i circoli culturali con un'ampia offerta.
Per quanto riguarda invece l'aspetto musicale, a Bolzano è presente dal 1960 l'orchestra Haydn, voluta dalle Provincie e dai Comuni di Trento e Bolzano; l'Istituzione Concertistica Orchestrale è stata persino riconosciuta dal Ministero del Turismo e dello Spettacolo.[24]
Personalità legate a Bolzano
- Erich Abram, alpinista[25]
- Arrigo da Bolzano (Heinrich von Bozen), beato della Chiesa cattolica
- Antonella Bellutti, sportiva e ciclista
- Arturo Benedetti Michelangeli, pianista, insegnante al conservatorio di Bolzano
- Bruno Benetti, calciatore
- Romeo Benetti, calciatore
- Stefano Bizzotto, giornalista e conduttore sportivo
- Franco Bragagna, giornalista e conduttore sportivo
- Siegfried Brugger, avvocato e politico
- Tania Cagnotto, tuffatrice professionista
- Cristano De Eccher, senatore
- Joachim De Gasperi, calciatore
- Michl Ebner, politico ed editore
- Luigi "Cianci" Gatti, fantasista armonicista
- Klaus Dibiasi, tuffatore e pluricampione olimpico
- Alessandro Giorgioni, carabiniere
- Carlo Maria Giulini, direttore d'orchestra, cittadino onorario di Bolzano dal 2002
- Thomas Grandi, sciatore canadese
- Dorian Gray (nome d'arte di Maria Luisa Mangini), soubrette e attrice cinematografica
- Lilli Gruber, giornalista ed ex parlamentare europea
- Daniel Harrwitz, famoso scacchista novecentesco
- Adam Haslmair, musicista, filosofo e esoterico del primo Seicento[26]
- Gottfried Hofer, pittore
- Demarchi Giuseppe (scalatore, negli anni trenta apre la via Rossi sul Sella, artista, dirigente industriale )
- Carolina Kostner, pattinatrice artistica su ghiaccio
- Helmut Kutin, presidente del SOS Kinderdorf internazionale
- Gianluca Lamacchi, calciatore
- Josef Larch, alpinista
- Christian Leuprecht, atleta
- Manlio Longon, partigiano medaglia d'oro al valor militare
- Silvius Magnago, politico, presidente della giunta
- Valentina Marocchi, tuffatrice professionista
- Peter Martell, pseudonimo di Pietro Martellanza, attore
- Josef Mayr-Nusser, martire antinazista
- Paola Mazzali, cestista
- Patrizia Milani, attrice
- Walter Niedermayr, fotografo
- Paolo Orlandoni, calciatore professionista
- Alberto Papuzzi, giornalista
- Julius Perathoner, sindaco fino al 1922
- Laura Perrone, pluricampionessa mondiale di sanshou[27][28]
- Ottavia Piccolo, attrice
- Krista Posch, attrice
- Manuel Quinziato, ciclista professionista
- Josef Rampold, giornalista e scrittore
- Massimo Rao, pittore
- Nicolò Rasmo, storico dell'arte
- Eduard Reut-Nicolussi, giurista e politico
- Max Rohr, artista
- Herbert Rosendorfer, scrittore e giurista
- Elena Runggaldier, saltatrice con gli sci
- Christopher Sacchin, tuffatore professionista
- Ylenia Scapin, judoka professionista
- Stefan Schwoch, calciatore
- Andreas Seppi, tennista
- Josef Streiter, borgomastro liberale nell'Ottocento
- Cuno Tarfusser, magistrato, procuratore a Bolzano dal 1985 al 2009
- Ludwig Thuille, compositore
- Matteo Thun, architetto e designer
- Karl Tinzl, avvocato e politico
- Luis Trenker, regista, attore, scrittore, alpinista
- Albert von Trentini, scrittore e drammaturgo
- Petrus Tritonius, compositore (secoli XV e XVI)
- Giovanni Nepomuceno de Tschiderer, vescovo di Trento e beato
- Max Valier, astronomo e pioniere della missilistica
- Florio Vecellio Reane, pittore
- Niklaus Vintler, commerciante (secoli XIV e XV)
- Friedl Volgger, politico
- Sebastian Weberitsch, medico e scrittore
- Gerda Weißensteiner, bobbista, ex-slittinista
- Karl Felix Wolff, giornalista e scrittore
- Ezio Zermiani, giornalista e conduttore sportivo
Eventi
A Bolzano si tiene ogni anno un grande numero di manifestazioni culturali. Di seguito le più importanti:
- Bolzano Festival Bozen propone i concerti delle orchestre giovanili Gustav Mahler Jugendorchester e EUYO dirette da Claudio Abbado, il Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni (trasmesso in Euroradio), la rassegna Antiqua (musica rinascimentale e barocca) e l'Accademia Gustav Mahler. Grazie a ciò Bolzano viene definita la "capitale" europea della musica classica giovanile.
- Transart è una manifestazione regionale di musica contemporanea
- Bolzano Danza - Tanzsommer Bozen è una manifestazione estiva di danza
- Musica in aulis è un festival di musica da camera
- Jazz and others - International Jazz Festival Bolzano-Bozen è un importante festival jazzistico internazionale estivo
- 4 Film Festival è un festival cinematografico biennale, all'interno del quale vengono presentati film e documentari a tema (Borderlands - Terre di confine), film muti rimusicati (Rimusicazioni) e cortometraggi.
- "ShortFilmFestival - a novembre di ogni anno due concorsi, nazionale ed internazionale di cortometraggi - (Opere Nuove e No Words)
- Bozner Filmtage è una rassegna cinematografica organizzata dal Filmclub.
- museumnovember iniziative culturali nei musei bolzanini durante il mese di novembre che si conclude con la Lunga Notte dei Musei, nella quale i musei rimangono aperti fino a notte fonda e l'ingresso è libero. Durante la Lunga Notte dei Musei provinciale (in contemporanea all'omologa iniziativa austriaca) che si tiene in ottobre è il turno del MMM Firmian e del Museo della Tecnica (centrale idroelettrica ENEL aperta al pubblico in alcune occasioni).
- Wintermezzo Settimana musicale dedicata a Richard Strauss e Ludwig Thuille.
- Festival Studentesco Provinciale, raccoglie esibizioni artistiche (canto, danza classica e moderna, recitazione, cabaret, musica classica e moderna, più gare sportive) di studenti e studentesse di tutte le scuole del capoluogo e più in generale della Provincia.
- Art.May.Sound, primo festival di fumetto, musica e gioco della Regione, raggiunge quest'anno (2010) la sua quarta edizione. Ospita ogni anno nel mese di maggio mostre, esposizioni, concerti in centro città.
Altri eventi
- seguendo un tradizione cattolica, a partire da qualche giorno prima allo stesso giorno dei Re Magi (6 gennaio) i bambini travestiti da Re Magi girano di casa in casa ad annunciare, cantando, la venuta di Cristo. Per questo motivo i bambini vengono chiamati Sternsänger o in italiano Cantori della stella. Tra il 5 e il 6 gennaio è solito anche segnare le porte o i portoni con il gesso riportando le iniziali dei Re Magi e l'anno, che di norma dovrebbero essere lasciate per tutto l'anno.
- 21 marzo: giornata FAI di Primavera.
- fine maggio: Festa dello Speck in piazza Walther.
- 10 agosto: Calici di Stelle. Degustazioni di vini sotto i Portici.
- inizio ottobre: Festa della Zucca in piazza Walther e mercato d'autunno nel centro storico.
- 11 novembre: San Martino. Quando fa buio i bambini partecipano a una processione con in mano lanterne fatte spesso con le loro mani cantando canzoni sulle lanterne e la luce come la celebre "Laterne, Laterne, Sonne, Mond und Sterne" (Lanterna, lanterna, sole, luna e stelle).
- fine novembre - 23 dicembre: Mercatino di Natale di Bolzano (Christkindlmarkt). Iniziato all'inizio degli anni novanta, è il più antico d'Italia a cui sono seguite numerose imitazioni. Mercatini di natale si tengono anche in altre zone della città come a Gries in piazza Mazzini o in via Roma, tuttavia il periodo dell'Avvento è il più animato dal punto di vista delle manifestazioni e delle tradizioni.
- 6 dicembre: San Nicolò. Festa particolarmente sentita soprattutto dai bambini dove il Nikolaus regala loro dolciumi, mandarini e frutta secca contenuta spesso nel tradizionale sacchettino rosso. San Nicolò è accompagnato dal Krampus, il terribile diavolo che punisce i bambini cattivi.
- Ogni due anni si tiene il premio letterario Autori da scoprire, a cui si è affiancato anche un premio cinematografico.
- È punto d'incontro del LUG (Linux User Group) Bolzano-Bozen-Bulsan. Inoltre l'intero sistema operativo nelle scuole in lingua italiana è Linux.
- Nel 2006 si poté assistere alla solenne celebrazione del centenario dell'associazione studentesca Laurins Tafelrunde Bozen, associazione di ispirazione cattolica-patriottica fondata nel 1906.
- È sede del Convegno Internazionale CasaClima, riguardante tecniche edilizie per l'efficienza energetica degli edifici.
Economia
Bolzano si è trasformata da città industriale a centro terziario con una buona attività industriale e nelle campagne della periferia è presente un'attività agricola (mele, uva) di qualità, molto importante è anche il turismo (culturale, business e escursionistico). A Bolzano esistono una vasta e attiva zona produttiva, già industriale (ricerca scientifica, autoveicoli pesanti, acciaio ecc.) in cui sorge il centro d'innovazione TIS (nato dal BIC-Businness Innovation Center) e anche alcune belle aree artigianali dedite alle produzioni e alle attività più varie. Il settore tradizionalmente più ricco e redditizio è in ogni caso il commercio (si veda la zona centrale, la più antica, con i caratteristici Portici o il quartiere fieristico). Nei prossimi anni dovrebbe nascere (nella stessa zona industriale) un polo economico che servirà di base per tutte le piccole e medie industrie/imprese del nord Italia come aiuto nello sviluppo nei primi anni di vita.
La maggiore dimensione internazionale e l'incremento della ricerca scientifica delle principali aziende richiede anche un maggiore spazio edificabile. Una nuova area a Bolzano Sud è stata strappata alla campagna per poter ospitare nuovi insediamenti commerciali. In seguito alla sempre minore disponibilità di terreni edificabile sono stati comunicati nel corso dei primi mesi del 2007 i progetti per la costruzione di tre nuovi grattacieli: due torri gemelle ai Piani di rispettivamente 39 e 40 metri e una torre di 50 metri nell'area della nuova sede della Salewa, progettata dall'architetto milanese Cino Zucchi, che ospiterà una palestra per l'arrampicata, un hotel, una caffetteria e un asilo, oltre al centro ricerca e sviluppo, uffici e sale conferenze. La nuova torre sarà il grattacielo più alto della regione, superando di mezzo metro le due torri residenziali nel quartiere Europa a Don Bosco, attualmente le più alte. Attualmente sempre in zona Piani è in costruzione la City Tower di 45 metri. Il primato che la torre Salewa otterrà, verrà però superato nei prossimi anni da una nuova torre in zona ex Magnesio di 57,50 metri già approvata.
Con il cambiamento di legislatura nel 2006 entreranno in vigore le nuove leggi provinciali sul commercio al dettaglio nella zone produttive, molte erano e sono tuttora le richieste di aprire spazi commerciali nella zona produttiva di Bolzano Sud e in quella di Bolzano Est. A seguito di ciò sono sorti nella zona di Bolzano Sud un ipermercato Interspar di 3.500 m² e un centro commerciale (Centrum) di circa 15.000 m² con un ipermercato Poli di 2.500 m², un negozio di elettronica Euronics, una palestra, un negozio di calzature Pittarello, uno di prodotti ittici surgelati e diversi altri esercizi commerciali minori. Da molto tempo si parla della realizzazione di un piccolo centro commerciale nel centro storico in un edificio ancora in fase di pianificazione e di un più grande centro commerciale nella zona dei Piani di Bolzano o nel futuro areale ferroviario.
Aspetti negativi della vita a Bolzano sono la non ancora completa comprensione reciproca fra abitanti di lingua italiana e tedesca, il relativo inquinamento (traffico veicolare, riscaldamento prolungato, industria) aggravato dalla mancanza di una vera e propria circonvalazione, i costi elevati delle merci di prima necessità e soprattutto degli alloggi. Questo ultimo punto è aggravato dalla scarsa disponibilità di immobili privati destinati all'affitto, anche se è molto forte la presenza dell'edilizia pubblica (tramite l'IPES, l'Istituto provinciale per l'edilizia sociale).
Secondo dati Eurostat Bolzano con la sua provincia è l'area più ricca d'Italia e all'ottavo posto nell'Unione Europea.
Lavoro
Secondo il censimento della popolazione 2001 al giorno di riferimento 22 ottobre lavoravano a Bolzano 61.376 collaboratori divisi in 11.672 luoghi di lavoro. Gli enti pubblici hanno primaria importanza con 315 luoghi di lavoro e 13.835 impiegati. Gli impiegati in organizzazioni no profit sono 2.308. Nella zona produttiva di Bolzano Sud lavorano all'incirca 11.000 persone. Nel 2006 il tasso di disoccupazione cittadino era dell'1,8%, contro una media provinciale del 2,6%. Essendo il principale centro politico, culturale, economico-finanziario e commerciale nonché industriale dell'Alto Adige, Bolzano è il maggiore datore di lavoro della provincia.
Aziende maggiori
Bolzano è sede di aziende piccole, medie e grandi, con un numero maggiore di quelle medio-piccole. Molte operano anche su un mercato internazionale, mentre altre svolgono un ruolo di primaria importanza solo in Alto Adige. Bolzano è il maggior polo produttivo della provincia ed annovera le aziende tra le più grandi dell'Alto Adige.
I media, nel novembre 2006 avevano riferito che la Fercam sarebbe dovuta essere la prima azienda altoatesina ad entrare alla borsa di Milano nel corso del 2007.[29] Nell'estate successiva l'azienda ha comunicato un rinvio a data da destinarsi.[30] Quasi contemporaneamente, il 18 luglio 2007, era la Fri-El Green Power a comunicare l'intenzione di approdare a Piazza Affari.[31] L'autorizzazione alla quotazione è arrivata il 29 ottobre:[32] il collocamento aveva avuto inizio il 12 novembre,[33] ma proprio al termine del periodo di offerta, il 20 novembre lo sbarco a Piazza Affari saltava.[34]
Finanza
Bolzano è un'importante centro finanziario a livello regionale e la città è un'importante base per imprese, aziende, banche o imprese assicurative austriache e germaniche che vogliono entrare nel mercato italiano. Per contro molte imprese e aziende bolzanine operano nei mercati d'Oltralpe. Le banche bolzanine invece guardano in modo prioritario ad un'espansione a sud.
Gli istituti di credito bolzanini sono:
- Cassa di Risparmio di Bolzano (Südtiroler Sparkasse), con filiali anche in Trentino, Veneto e Lombardia
- Banca Popolare dell'Alto Adige (Südtiroler Volksbank), con filiali anche in Trentino e nel Bellunese
- Cassa Raiffeisen di Bolzano (Cassa Rurale di Bolzano)
- Banca di Trento e Bolzano (Bank für Trient und Bozen), con filiali anche in Trentino, Veneto ed Austria.
- Raiffeisen Landesbank (istituto centrale delle Casse rurali altoatesine)
- Prader Bank
- Alto Adige Banca (Südtirol Bank)
Tra i principali istituti di credito stranieri sono da citare la sede italiana della Hypo Tirol Bank e le sedi italiane per leasing bancario di Hypo Vorarlberg e della Tiroler Sparkasse.
Infrastrutture e Trasporti
Collegamenti internazionali e nazionali
Bolzano è un importante nodo di comunicazioni tra il nord ed il sud dell'Europa. È raggiungibile in automobile attraverso l'Autostrada del Brennero A22 con due uscite autostradali: Bolzano Sud e Bolzano Nord; dispone di una stazione ferroviaria internazionale con collegamenti tra Italia e Germania (vari treni Eurocity diurni e uno notturno collegano Monaco di Baviera a Verona, Venezia, Milano, Roma e Napoli) e di una stazione di autocorriere per i collegamenti regionali, nazionali ed internazionali, di un aeroporto internazionale (Aeroporto Bolzano Dolomiti) con collegamenti quotidiani per Milano e Roma, e voli charter estivi (Croazia, Sardegna, Calabria) ed invernali (Inghilterra, Germania settentrionale: Berlino, Hannover e Dortmund) effettuati dalle compagnie aeree Air Alps, Welcome Air e Tyrolean Airways.
Fino al dicembre 2009 esisteva anche un collegamento Eurostar con Roma Termini.[35]
Collegamenti regionali
Bolzano è il punto di partenza principale dei pullman adatto sia alle migliaia di pendolari sia ai turisti per raggiungere le altre località del territorio. La società che gestisce il trasporto extraurbano, la SAD (Südtiroler Auto Dienst), offre un servizio efficiente e puntuale. Bolzano possiede tre stazioni ferroviarie (Stazione Centrale, Stazione Bolzano Sud/Fiera e Stazione Ponte Adige/Frangarto) che la collegano alle altre località sulla linea principale del Brennero (tra cui: Egna, Bressanone e Fortezza), ma anche alle località situate sui rami che arrivano fino a Merano e a San Candido. Con la rinnovata Ferrovia della Val Venosta gestita dalla Provincia Autonoma si può arrivare da Bolzano a Malles in treno. Il capoluogo è collegato a Merano con partenze ogni ora anche dalla linea di autobus extraurbani. Viaggiare coi mezzi pubblici in Alto Adige è molto semplice, poiché grazie ad abbonamenti e a carte valore si può raggiungere qualsiasi meta con qualsiasi mezzo pubblico da Innsbruck a Trento utilizzando lo stesso documento di viaggio e con particolari agevolazioni. Altrettanto sviluppata è la rete di Piste ciclabili dell'Alto Adige. Da Bolzano partono molte fra le più importanti piste ciclabili che consentono di visitare le Dolomiti.
Collegamenti urbani
Il sistema di trasporti pubblici bolzanino, gestito dalla società SASA, è ben sviluppato, puntuale ed efficiente. La rete urbana di autobus è costituita da 17 linee, inclusa la notturna 153 e le linee che collegano le principali località dell'hinterland, come Laives (ted. Leifers) e Cardano (Kardaun). Tre funivie collegano la città a località montane poste a quota superiore ai 1.000 m s.l.m.: San Genesio (Jenesien), Soprabolzano (Oberbozen) sul Renon (Ritten) ed il Colle (Herrenkohlern). Tra queste, la Funivia del Colle (Kohlernbahn) è di importanza storica essendo la più antica del mondo per il trasporto di persone; la nuova funivia del Renon, entrata in servizio il 23 maggio 2009, è invece degna di nota in quanto si basa su una moderna tecnologia a tre funi. In passato vi erano anche due funicolari (Virgolo [ted. Virgl] e Guncina [Guntschna]).
L'intera città è percorsa da una rete di 8 piste ciclabili per un totale di 39 km, il che fa di Bolzano la capitale italiana della bicicletta. Con la costruzione dei nuovi quartieri a sudovest è stata proposta la costruzione di una metropolitana di superficie (Stadtbahn) che colleghi l'ospedale centrale con i nuovi quartieri di Firmian e Bivio-Kaiserau, la Fiera, Oltrisarco (Oberau) e il Centro[36]. Per migliorare il sistema di trasporti e scoraggiare l'utilizzo del mezzo privato (tuttora intensissimo e concausa di problemi di inquinamento atmosferico e acustico) si è a più riprese suggerito di potenziare i collegamenti fra Bolzano e la Bassa Atesina (Unterland) e di costruire di una metropolitana suburbana (sul modello delle S-Bahn tedesche) che colleghi l'Oltradige al capoluogo[37]. Da queste zone proviene gran parte degli oltre 85.000 pendolari che raggiungono quotidianamente il capoluogo altoatesino, ripropondendo così la Ferrovia Bolzano Caldaro, abbandonata nel 1971.
In passato, la città disponeva inoltre di una rete tramviaria, la Tramvia di Bolzano, della ferrovia a cremagliera del Renon (Rittnerbahn), oggi sostituita dalla funivia, e delle funicolari del Virgolo (Viglbahn) e del Guncina (Guntschnabahn).
Nuove infrastrutture
City Tower Sui Piani di Bolzano verrà costruita anche questa torre chiamata un po' simbolicamente "City Tower" che sarà alta 42 metri per 11 piani ad uso uffici. Questa torre sarà costruita secondo le norme del CasaClima categoria A, per prestare così il massimo risparmio energetico. Fine dei lavori sarà l'estate 2010.
Torre Hafner La nuova sede della Hafner di Bolzano, ditta in espansione nel campo delle energie rinnovabili, sarà una torre ad impatto zero, anzi positivo. Sarà alto 50 m e l'energia consumata verrà prodotta da dei panelli fotovoltaici installati sulla torre propria. Troviamo inoltre un ritore eolico azionato da un flusso costante d'aria, dal basso verso l'alto, incanalato in un'intercapedine al centro del grattacielo. Nel caso in questione i raggi solari passano attraverso la vetrata e scaldano l'aria all'interno dell'intercapedine, ma solo nella parte bassa. L'aria calda tende a salire, richiamando in basso aria fredda. In cima al grattacielo, dove sbocca l'intercapedine, è previsto un rotore: le sue pale, azionate dal flusso dell'aria, producono energia, con l'ausilio di una turbina eolica autostabilizzante che consente anche di accumulare energia elettrica. Nemmeno l'acqua, infine, sarà sprecata, grazie a un sistema di recupero delle acque meteoriche destinato all'irrigazione dei tetti verdi, situati su vari livelli del grattacielo.
Centro Commerciale SynBiZ Il SynBiZ sarà un centro commerciale, terziario estremamente innovativo e funzionale composto: al piano terra, di ampie superfici commerciali. Sovrastante ampi giardini a verde con varie attività gastronomiche. Uffici e studios su undici piani con ampie terrazze. L'altezza comprenderà 42 m. L’edificio SynBiZ è caratterizzato da un'ampia base di ca. 4.000 m² adatta per ogni destinazione commerciale con accesso diretto dall’esterno. Tramite un invitante giro scale principale si accede sul tetto di questa piattaforma che sarà gestita totalmente a verde formando “La Piazza” del Centro. Da li si accede ad un insieme di attività gastronomiche, ed agli uffici e studi situati negli undici piani superiori.
Torre Salewa In zona casello autostradale Bolzano Sud, sorgerà il nuovo quartier generale della nota azienda bolzanina Salewa, specializzata in abbigliamento sportivo da montagna. Nella torre oltre agli uffici amministrativi sorgerà un grande magazzino, un r&d, un asilo aziendale, una caffetteria. Inoltre dovrà sorgere una palestra da arrampicata interna, questa sarà la più grande di tutta l'Europa. L’eccezionale sito di progetto, adiacente all’autostrada del Brennero suggerisce un edificio "topografico", in dialogo formale con le scabre pareti rocciose circostanti. Il rivestimento in zinco al titanio prepatinato e ossidato e la grande superficie vetrata a nord generano una sensazione minerale dell’intero edificio sullo sfondo del magnifico paesaggio di montagna.
Risorgimento dell' area ex-Magnesio e ex-Alumix Il concorso per la riqualificazione dell'area ex Alumix ed ex Magnesio è stato vinto dallo Studio britannico John Norman Leslie Oldridge (Chapman Taylor), assieme allo studio Claudio Lucchin & architetti associati, all'arch. Mauro Dell'Orco e al geom. Andrea Cattacin, il concorso internazionale di progettazione per il recupero funzionale e la sistemazione architettonico-urbanistica dell'area industriale dismessa ex- Alumix ed ex- Magnesio. Era stato bandito nel 2006 dalla Giunta della Provincia autonoma di Bolzano. L'area di circa 50 mila metri quadrati, situata a sud della città, è destinata a trasformarsi in un polo tecnologico dedicato all'innovazione e alla ricerca: l'ente banditore, infatti, aveva indicato un utilizzo specifico come innovativo centro di ricerca e produzione da inserire nell'architettura particolarmente pregiata degli edifici storici esistenti, stanziando per il recupero dell'area 38 milioni di euro. L'area ex Alumix si divide in due zone, una a nord, dove si trovano gli edifici esistenti e le relative aree esterne, e la zona a sud, comprensiva dell'ex Magnesio, che si trova attualmente libera da costruzioni. Il progetto vincitore concepisce il nascente parco tecnologico in tre sezioni: su oltre 29mila metri quadrati dell'area ex Alumix avranno sede uffici, laboratori, officine e negozi a disposizione di istituzioni di ricerca pubbliche e private; nell'attuale edificio Alumix, in oltre 23mila metri cubi di ampiezza, sorgeranno uffici e laboratori del TIS (Techno Innovation South Tyrol), un centro servizi e spazi espositivi per mostre ed iniziative artistiche; nei 50 mila metri quadrati dell'ex Magnesio saranno invece collocate imprese ad alto contenuto tecnologico. L'ex-Alumix, originariamente destinato alla trasformazione e alla distribuzione dell'energia elettrica, presenta un corpo di fabbrica che solo in tempi recenti è stato posto a vincolo di tutela storico artistica. Il complesso risale al 1936 e si colloca nel processo d'industrializzazione del regime fascista che favorì la nascita e lo sviluppo dell'intera area industriale di Bolzano; ora si presenta nella sua imponente volumetria, vuota e priva di funzione, in condizione di avanzato degrado ma pregno di potenzialità e di storia. Si legge nel progetto dello Studio John Norman Leslie Oldridge che 'nella ex Alumix, la qualità architettonica delle preesistenze obbliga ad un rispettoso confronto con esse': l'ingresso nel nuovo centro di ricerca avverrà attraverso il portale originario ed uno degli antichi edifici ospiterà il punto informazioni ed altri servizi. In un'alternanza di preesistente e di nuovo, le strutture si svilupperanno in elementi futuristici quasi 'incagliati' nei vecchi edifici, creando un legame ideale in armonioso contrasto tra passato e presente. Nell'area ex Magnesio invece, libera da edifici, il progetto prevede una costruzione "poderosa e dominante" che si innalza come staccata dal suolo, quasi sospesa su una "piazza d'acqua" (57,50 m).
Amministrazione
Comprensorio: Bolzano
- Circoscrizioni
- Centro-Piani-Rencio (Zentrum-Bozner Boden-Rentsch)
- Oltrisarco-Aslago (Oberau-Haslach)
- Europa-Novacella (Europa-Neustift)
- Don Bosco/Bozner Au
- Gries-S.Quirino (Gries-Quirein)
Template:ComuniAmministrazione
Amministrazioni precedenti
Borgomastri (1424-1918)
Il primo borgomastro di Bolzano di cui si abbia notizia è Nikolaus Hochgeschorn nel 1424. Dal 1449 in poi si ha l'elenco completo. Fino al 1582 la durata in carica era di un anno, portata poi a due fino al 1693, quando fu allungata a tre anni.[38]
Borgomastro | dal | al |
---|---|---|
Hans Trott | 1449 | |
Nikolaus Katzenlocher | 1450 | |
Hans Salburger | 1451 | |
Paul Peckh | 1452 | |
Christoph Haßler | 1453 | |
Nikolaus Neideckh | 1454 | |
Nikolaus Katzenlocher | 1455 | |
Hans Trott | 1458 | |
Peter Kamerer | 1459 | |
Nikolaus Katzenlocher | 1460 | |
Hans Trott | 1462 | |
Konrad Tschetscher | 1463 | |
Lienhard Urchinger | 1464 | |
Heinrich Braitenberger | 1465 | |
Andreas Riemer | 1466 | |
Peter Rottenpuecher | 1467 | |
Hans Trott | 1468 | |
Christoph Haßler | 1469 | |
Anton Dominig | 1470 | |
Konrad Lerhueber | 1471 | |
Klaus Elner | 1472 | |
Wilhelm Wölfler | 1473 | |
Sigmund Gerstl | 1474 | |
Michael Piebinger | 1475 | |
Sigmund Zwickauer | 1476 | |
Christoph Pignater | 1477 | |
Hans Tschetscher | 1478 | |
Wilhelm Wölffler | 1479 | |
Sigmund Gerstl | 1480 | |
Michael Piebinger | 1481 | |
Hans Hasler | 1482 | |
Sigmund Moser | 1483 | |
Jost Ortlieb | 1484 | |
Christian Unger | 1485 | |
Sigmund Gerstl | 1486 | |
Sigmund Gerstl | 1487 | |
Georg Triel | 1488 | |
Friedrich Has Eberhard Kiesfelder |
1489 | |
Leonhard Mayr | 1490 | |
Friedrich Flaser | 1491 | |
Hans Rungkhär | 1492 | |
Leonhard Mayr | 1493 | |
Jost Ortlieb | 1494 | |
Hans Struder | 1495 | |
Leonhard Hiertmair | 1496 | |
Leonhard Hiertmair | 1497 | |
Leonhard Mayr | 1498 | |
Eberhard Kiesfelder | 1499 | |
Erhard Huck | 1500 | |
Leonhard Hiertmair | 1501 | |
Leonhard Hiertmair | 1502 | |
Jost Ortlieb | 1503 | |
Erhard Huck | 1504 | |
Leonhard Hertmair | 1505 | |
Leonhard Hertmair | 1506 | |
Christoph Trueffer | 1507 | |
Sebastian Seitz | 1508 | |
Hans Glöggl | 1509 | |
Leonhard Hertmair | 1510 | |
Leonhard Hertmair | 1511 | |
Sebastian Seitz | 1512 | |
Sebastian Seitz | 1513 | |
Jeronimus Sinsöder | 1514 | |
Wilhelm Preninger | 1515 | |
Hans Gadolt | 1516 | |
Kaspar Lieb | 1517 | |
Kaspar Lieb | 1518 | |
Simon Hintermair | 1519 | |
Hans Breyolt | 1520 | |
Jeronimus Sinsöder | 1521 | |
Hans Gadolt | 1522 | |
Kaspar Lieb | 1523 | |
Lienhard Treibenraif | 1524 | |
Christoph Rotenpuecher | 1525 | |
Simon Hintermair | 1526 | |
Simon Hintermair | 1527 | |
Benedikt Katzenlocher | 1528 | |
Benedikt Katzenlocher | 1529 | |
Lienhart Hörtmayr il vecchio | 1530 | |
Vincenz Gadolt | 1531 | |
Kaspar Lieb | 1532 | |
Jeronimus Sinsöder | 1533 | |
Andrae Planer | 1534 | |
Christoph Rottenpuecher | 1535 | |
Zimprecht Helfer | 1536 | |
Zimprecht Helfer | 1537 | |
Thoman Gästl | 1538 | |
Benedikt Katzenlocher | 1539 | |
Christoph Särgandt | 1540 | |
Martin Hörtmayr | 1541 | |
Christoph Rottenpuecher | 1542 | |
Andrae Planer | 1543 | |
Leonhard Hörtmayr | 1544 | |
Vincenz Gadolt | 1545 | |
Benedict Katzenlocher | 1546 | |
Balthasar Wiser | 1547 | |
Jeronymus Sinsöder | 1548 | |
Christoph Sargandt | 1549 | |
Martin Hörtmayr | 1550 | |
Balthasar Wiser | 1551 | |
Adam Rottenpuecher | 1552 | |
Peter Sawr (o Saur) | 1553 | |
Jobst Ettenharder | 1554 | |
Cyprian Treybenraif | 1555 | |
Michael Hörtmayr | 1556 | |
Hanns Lieb | 1557 | |
Martin Hörtmayr | 1558 | |
Hans Soyer | 1559 | |
Sebald Lieb | 1560 | |
Cyprian Treibenraif | 1561 | |
Michael Hörtmayr | 1562 | |
Francescus Partaniß | 1563 | |
Jeronymus Penzinger | 1564 | |
Jeronymus Penzinger | 1565 | |
Hanns Gadolt | 1566 | |
Michael Hörtmayr Sebald Lieb |
1567 | |
Georg Hörtmayr | 1568 | |
Bernhardt Rottenpuecher | 1569 | |
Cyprian Treibenraiff | 1570 | |
Franz Partaniß | 1571 | |
Jeronymus Penzinger | 1572 | |
Jeronymus Penzinger | 1573 | |
Hanns Kramer | 1574 | |
Ulrich Waffner | 1575 | |
Wolfgang Schöbel | 1576 | |
Wolfgang Schöbel | 1577 | |
Ludwig Pungleitner | 1578 | |
Ludwig Pungleitner | 1579 | |
Johann Baptist Glöggl | 1580 | |
Bernhardt Rottenpuecher | 1581 | |
Cyprian Treibenraiff il vecchio | 1582 | 1583 |
Bartlme Hiertmair | 1584 | 1585 |
Sebastian Prenner | 1586 | 1587 |
Peter Rorer | 1588 | 1589 |
Andre Rottenpuecher | 1590 | 1591 |
David Waffner | 1592 | 1593 |
Georg Wyser | 1594 | 1595 |
Peter Rorer | 1596 | 1597 |
Hans Hehl | 1598 | 1599 |
David Waffner | 1600 | 1601 |
Andre Rottenpuecher | 1602 | 1603 |
Hans Schgafer | 1604 | 1605 |
Georg Langenweiler | 1606 | 1607 |
Hans Pruggreiter | 1608 | 1609 |
Augustin Kohler | 1610 | 1611 |
Christoph Haim | 1612 | 1613 |
Hans Lachemann | 1614 | 1615 |
Hans Schgrafer | 1616 | 1617 |
David Waffner | 1618 | 1619 |
Hans Pruggreiter | 1620 | 1621 |
Hans Waldner | 1622 | 1623 |
Hans Hehl | 1624 | 1625 |
Hans Schgrafer | 1626 | 1627 |
Adam Atzwanger | 1628 | 1629 |
Christoph Röll | 1630 | 1631 |
Hans Schgrafer (am Mondschein) | 1632 | 1633 |
Christoph Platner, detto Röll | 1634 | 1635 |
Hans Gumer | 1636 | 1637 |
Jeronymus Schgrafer | 1638 | 1639 |
Hans Hehl | 1640 | |
Christoph Röll | 1641 | 1642 |
Hans Gumer | 1643 | 1644 |
Ferdinand Paugger | 1645 | 1646 |
Hans Gumer | 1647 | 1648 |
Jakob Zallinger | 1649 | 1650 |
Adam Wenser | 1651 | 1652 |
Hans Haimb | 1653 | 1654 |
Hans Gumer | 1655 | 1656 |
Adam Traxl | 1657 | 1658 |
Ferdinand Paugger | 1659 | 1660 |
Johann Resenberger | 1661 | 1662 |
Adam Wenser | 1663 | 1664 |
Adam Traxl | 1665 | 1666 |
Franz Atzwanger | 1667 | 1668 |
Balthasar Kofler | 1669 | 1670 |
Matthias Kreizer | 1671 | 1672 |
Balthasar Kofler | 1673 | 1674 |
Christoph Zallinger | 1675 | 1676 |
Georg Gumer | 1677 | 1678 |
Franz Hafner | 1679 | 1680 |
Christoph Trahofer | 1681 | 1682 |
Christoph Zallinger | 1683 | 1684 |
Christoph Trahofer | 1685 | |
Georg Gumer | 1685 | 1686 |
Franz Helff | 1687 | 1688 |
Dionysius Lun | 1689 | 1690 |
Georg Trahofer | 1691 | 1692 |
Georg Zeni | 1693 | 1695 |
Hanns Leonhard Mayrl | 1696 | 1698 |
Georg Dierling | 1699 | 1701 |
Johann Salvati | 1702 | 1704 |
Georg Menz | 1705 | 1707 |
Bernhardt Zobl | 1708 | 1710 |
Georg Trahofer | 1711 | 1713 |
Bernhardt von Zobl | 1714 | 1740 |
Joseph Anton von Gumer | 1741 | 1749 |
Peter Anton von Zallinger | 1750 | 1752 |
Matthias Semblrock | 1753 | 1755 |
Peter Anton von Zallinger | 1756 | 1758 |
Marx Anton Holzer | 1759 | 1762 |
Peter Anton von Zallinger | 1762 | 1765 |
Johann Jakob Graf | 1765 | 1770 |
Franz von Gumer | 1771 | 1776 |
Karl Joseph von Hepperger il vecchio | 1777 | 1782 |
Johann Peter Paul Stockhammer | 1783 | 1786 |
Joseph von Remich | 1786 | 1794 |
Karl Joseph von Hepperger il giovane | 1794 | 1798 |
Johann Anton von Kager | 1799 | 1804 |
Anton Seraphin von Hepperger | 1804 | 1807 |
Peter Paul von Menz | 1807 | 1810 |
Anton von Remich | 1810 | 1813 |
Dominik von Kager | 1814 | 1819 |
Peter von Mayrl | 1819 | 1822 |
Franz Mages | 1822 | 1850 |
Anton Kapeller | 1851 | 1861 |
Josef Streiter | 1861 | 1870 |
Julius Würzer | 1870 | 1873 |
Josef Schueler | 1873 | 1879 |
Josef von Braitenberg | 1879 | 1895 |
Julius Perathoner | 1895 | 1918 |
Sindaci (1918-1922)
Dopo l'annessione, la precedente amministrazione comunale continuò la propria attività, fino alla marcia su Bolzano e la conseguente deposizione del sindaco Perathoner.[39]
Sindaco | dal | al |
---|---|---|
Julius Perathoner | novembre 1918 | 2 ottobre 1922 |
Periodo Fascista (1922-1943)
Dopo la deposizione di Perathoner, si susseguirono cinque commissari di nomina prefettizia, finché anche a Bolzano non fu istituita la figura del podestà (1926). Fino all'istituzione della zona d'operazione delle Prealpi furono altri dieci, fra podestà e commissari, coloro che governarono la città.[39]
Commissario/Podestà | dal | al | note |
---|---|---|---|
Augusto Guerriero | 2 ottobre 1922 | 22 febbraio 1923 | commissario prefettizio |
Antonio Boragno | 22 febbraio 1923 | 1 marzo 1924 | commissario prefettizio |
Antonio Scipione | 1 marzo 1924 | 24 marzo 1924 | commissario prefettizio |
Roberto Mossino | 24 marzo 1924 | maggio 1925 | commissario prefettizio |
Antonio de Steffanini | maggio 1925 | 8 gennaio 1927 | commissario prefettizio poi podestà |
Alfonso Limongelli | 8 gennaio 1927 | 20 novembre 1928 | podestà |
Torquato Poggi | 20 novembre 1928 | 16 giugno 1929 | podestà |
Felice Rizzini | 16 giugno 1929 | 15 marzo 1931 | podestà |
Luciano Miori | 15 marzo 1931 | 3 ottobre 1934 | podestà |
Sergio Dompieri | 3 ottobre 1934 | 23 luglio 1935 | commissario prefettizio |
Aurelio Vacca | 23 luglio 1935 | 10 agosto 1935 | commissario prefettizio |
Alteniero Avogadro degli Azzoni | 10 agosto 1935 | 8 luglio 1936 | podestà |
Guido Broise | 8 luglio 1936 | 28 settembre 1936 | commissario prefettizio |
Pier Vincenzo Perrelli | 28 settembre 1936 | 20 luglio 1938 | podestà |
Alfredo Clavarino | 20 luglio 1936 | ottobre 1943 | podestà |
Zona d'operazioni delle Prealpi (1943-1945)
Commissario | dal | al |
---|---|---|
Fritz Führer | ottobre 1943 | aprile 1945 |
Commissari nel secondo dopoguerra (1945-1948)
Commissario | dal | al |
---|---|---|
Luciano Bonvicini | 1945 | 1947 |
Guido Della Fior | 1947 | 1948 |
Sindaci (dal 1948)
Sindaco | Partito | dal | al | coalizione | vicesindaco |
---|---|---|---|---|---|
Lino Ziller | DC | 27 luglio 1948 | 28 gennaio 1953 | DC SVP PSI (fino al 22 settembre 1950) PCI (fino al 22 settembre 1950) |
Silvius Magnago (SVP) |
28 gennaio 1953 | 13 luglio 1957 | DC SVP PSDI |
Egon Eyrl (SVP) | ||
Giorgio Pasquali | DC | 13 luglio 1957 | 15 luglio 1961 | DC SVP PLI PRI |
Roland Riz (SVP) |
15 luglio 1961 | 22 maggio 1962 | DC SVP PLI PSDI |
Paul Knoll | ||
30 luglio 1962 | 17 luglio 1964 | DC SVP PRI PSDI PSI |
Paul Knoll (SVP) | ||
Commissario straordinario Marcello D'Amico, dal 14 dicembre 1964 al 2 agosto 1965 | |||||
Giorgio Pasquali | DC | 2 agosto 1965 | 19 giugno 1968 dimissioni da sindaco, gli subentra Giancarlo Bolognini |
DC SVP PSDI PSI |
Paul Knoll (SVP) |
Giancarlo Bolognini | DC | 2 luglio 1968 Subentra a Giorgio Pasquali |
24 settembre 1969 | DC SVP PSDI PSI |
Paul Knoll (SVP) |
24 settembre 1969 | 24 febbraio 1975 | DC SVP Socialismo (PSDI+PSI) |
Hugo Gamper (SVP) (fino al 15 dicembre 1973) Erich Buratti (SVP) (dal 15 dicembre 1973) | ||
24 febbraio 1975 | 2 ottobre 1980 | DC SVP PSDI (dal 17 marzo 1976) PRI (dal 17 marzo 1976) |
Erich Buratti (SVP) (fino al 15 dicembre 1978) Johannes Egger (SVP) (dal 15 dicembre 1978) | ||
2 ottobre 1980 | 26 agosto 1983 dimissioni da sindaco, gli subentra Luigi De Guelmi |
DC SVP PSDI PSI |
Johannes Egger (SVP) | ||
Luigi de Guelmi | DC | 26 agosto 1983 Subentra a Giancarlo Bolognini |
1 ottobre 1985 | DC SVP PSDI PSI |
Johannes Egger (SVP) |
Marcello Ferrari | DC | 1 ottobre 1985 | 30 agosto 1988 Elezioni annullate dal Consiglio di Stato |
DC SVP PSDI PSI |
Herbert Mayr (SVP) |
Commissario straordinario Giovanni Salghetti Drioli, dal 7 settembre 1988 al 4 agosto 1989 | |||||
Valentino Pasqualin | DC | 4 agosto 1989 | 3 novembre 1989 Deceduto, gli subentra Marcello Ferrari |
DC SVP PSDI PSI PRI PLI Ladins |
Herbert Mayr (SVP) |
Marcello Ferrari | DC | 21 novembre 1989 Subentra a Valentino Pasqualin, deceduto |
19 luglio 1995 | DC SVP PSDI PSI PRI PLI Ladins |
Herbert Mayr (SVP) |
Giovanni Salghetti Drioli | Primavera a Bolzano | 19 luglio 1995 | 27 giugno 2000 | Primavera a Bolzano SVP Per Bolzano Patto dei Democratici Popolari dell'Alto Adige |
Elmar Pichler Rolle (SVP) |
Noi per l'Alto Adige | 27 giugno 2000 | 23 maggio 2005 | Noi per l'Alto Adige (PPI, poi DL) SVP DS Verdi |
Elmar Pichler Rolle (SVP) | |
Giovanni Benussi | Lista Benussi | 23 maggio 2005 | 22 giugno 2005 Decade per la mancata approvazione della Giunta |
Lista Benussi AN FI LN Unitalia DCA |
- |
Commissario straordinario Marcello Forestiere, dal 23 giugno 2005 al 13 luglio 2005 | |||||
Commissario straordinario Maria Serena Pompili, dal 13 luglio 2005 all'11 novembre 2005 | |||||
Luigi Spagnolli | DL | 11 novembre 2005 | 19 maggio 2010 | DL (poi PD) DS (poi PD e SD) SVP UDC PRC Verdi SDI (poi PSI) Projekt Bozen |
Elmar Pichler Rolle (SVP) (fino al 27 novembre 2008) Oswald Ellecosta (SVP) (dal 27 novembre 2008) |
PD | 19 maggio 2010 | in carica | PD SVP PRC Verdi PSI IdV SEL Bonino-Pannella |
da nominare |
Politica e identità etniche
A partire dalle prime elezioni democratiche Bolzano venne retta da governi DC-SVP e durante il periodo definito seconda repubblica da una coalizione di centrosinistra-SVP; dal 1995 al 2005 il sindaco della città fu Giovanni Salghetti Drioli, che portò un periodo di stabilità etnica. Dopo il referendum comunale del 2003 per il ripristino del nome di "Piazza della Vittoria" (Siegesplatz), che era stato sostituito, precedentemente, in "Piazza della Pace" (Friedensplatz) per iniziativa della giunta uscente, nel tentativo di dare un maggiore segno di unione tra i gruppi etnici, la situazione è tornata più tesa, almeno dal punto di vista politico. Gran parte degli italiani, indipendentemente dallo schieramento politico, ha percepito il gesto come un tentativo di cancellare l'"identità italiana" da parte della componente tedesca che, assieme al centrosinistra, governava la città, e ha votato per il ripristino del nome assunto durante il periodo fascista.
Elezioni comunali 2005
La situazione politica cittadina si fece ancora più incerta dopo le elezioni comunali del maggio 2005, con la vittoria considerata "storica" del sindaco esponente del centrodestra, l'architetto Giovanni Ivan Benussi, ma con il consiglio comunale in maggioranza di centrosinistra-SVP (che aveva 27 seggi su 50 contro i 21 del centrodestra). Si presentò così una situazione di sostanziale ingovernabilità. Le soluzioni erano due: una coalizione allargata ai partiti moderati del centro sinistra o elezioni anticipate. Il candidato di centrosinistra, il sindaco uscente l'avvocato Giovanni Salghetti Drioli, era stato sconfitto al ballottaggio per soli sette voti. Al primo turno Benussi era uscito col 42,22% dei consensi contro il 34,83% di Salghetti. L'SVP, che aveva concorso con un proprio candidato al primo turno, il vicesindaco uscente ed Obmann del partito Elmar Pichler Rolle, aveva avuto il 16,74% e di fatto, se si fosse alleata al primo turno col centrosinistra avrebbe consentito la terza vittoria di Salghetti con il 51,57%, con tuttavia un forte calo di consensi, soprattutto nei quartieri popolari (se dal punto di vista delle circoscrizioni il centrosinistra poteva contarne 4 su 5, da quello dell'elezione del sindaco ne ha solo 2). Né Salghetti né Benussi erano iscritti a partiti, ma entrambi provengono da un ambiente cattolico (Salghetti dall'Azione cattolica e Benussi da Comunione e liberazione). La situazione verificatasi fece sì che se il sindaco eletto fosse di centrodestra, mentre il presidente e vicepresidente del consiglio comunale eletti fossero di centrosinistra-SVP: Patrizia Trincanato dei Verdi e Norbert Clementi della SVP. Dopo i no ribaditi da SVP e Margherita, il "sindaco di maggio" presentò una giunta tutta di destra. La giunta Benussi non raccolse i consensi necessari e di conseguenza sia consiglio che giunta decaddero (22 giugno 2005).
Il sindaco aveva proposto al consiglio comunale una giunta formata da quattro assessori di Alleanza Nazionale, due di Forza Italia, uno della Lega Nord (il consigliere della Lega, Kurt Pancheri, è di lingua tedesca), uno di Unitalia e due assessori esterni di cui uno di lingua tedesca, membro di una setta di origini indiane. Mancando la fiducia del consiglio comunale, il Commissario del governo per la Provincia Autonoma di Bolzano, Giustino di Santo, provvide a sciogliere il Consiglio comunale e a nominare un Commissario amministrativo straordinario coadiuvato da tre subcommissari (di cui uno di madrelingua tedesca), che hanno guidato la città alle successive elezioni comunali di novembre: in un primo momento era stato nominato Marcello Forestiere, prefetto vicario a Bologna; dopo venti giorni venne però sostituito da Maria Serena Pompili, vice prefetto vicario presso il commissariato del governo della stessa Bolzano. Il commissario del governo giustificò la scelta sostenendo che a guidare una città come Bolzano era necessaria una persona che conoscesse bene la realtà locale. Due giorni dopo, poiché il consiglio dei ministri aveva "messo a disposizione" (ossia, destituito) il commissario del governo, il commissario della città ha coperto per tre settimane anche la carica di commissario del governo.
Alle nuove elezioni svoltesi il 6 novembre 2005 è stato eletto al primo turno, con il 50,4% dei voti, il candidato appoggiato dall'Unione (con l'eccezione del PdCI), dall'SVP e dall'UDC, Luigi Spagnolli. Per la prima volta la SVP ha rinunciato a presentare un proprio candidato sindaco.
Città gemellate
Sport
La città ospita ogni anno numerose manifestazioni sportive, inoltre ha dato i natali a moltissimi sportivi. Secondo alcuni studi, Bolzano risulta una delle città italiane dove la popolazione svolge più attività fisica. Bolzano è sede della Federazione Italiana Faustball.
Impianti sportivi
- Palaonda/Eiswelle – stadio del ghiaccio. Prima delle Olimpiadi di Torino era il più grande e capiente d'Italia (7.220 posti).
- Stadio Druso/Drusus-Stadion – stadio di calcio. Capienza di 3.500 spettatori.
- Stadio Europa/Europa-Stadion – stadio di football americano. Campo sintetico con 3.000 posti esclusivamente a sedere.
- Palasport/Stadthalle – noto anche come "Palaresia" (si trova in via Resia). Ospita con i suoi 2608 posti a sedere i maggiori avvenimenti sportivi, concerti e spettacoli (anche televisivi).
- Palazzo dello Sport/Sporthalle di viale Trieste – noto anche come "PalaMazzali" (dal nome della cestista Paola Mazzali, scomparsa nel 2006), è il palazzetto dello sport situato dietro lo stadio Druso.
Hockey su ghiaccio
Bolzano ha ospitato assieme a Milano e Canazei l'edizione 1994 del campionato del mondo di hockey su ghiaccio, probabilmente lo sport più seguito in città.
La compagine locale, l'Hockey Club Bolzano Foxes, è la più titolata d'Italia, con 18 scudetti all'attivo, oltre a tre coppe Italia, tre supercoppe Italiane e - a livello internazionale - un'Alpenliga ed un Torneo 6 nazioni.
In serie CU26 milita invece l'EV Bozen 84, che ha un passato in seconda serie.
Nel 2006 le due squadre bolzanine, insieme all'HC Settequerce, avevano creato un farm team, per far crescere i vivai: l'HC Future Bolzano, che ha militato per una sola stagione in serie A2, prima di passare a dedicarsi esclusivamente al settore giovanile.
Anche a livello femminile, Bolzano vanta diversi successi: l'Hockey Club Eagles Bolzano, sciolta nel 2008, era una delle squadre più titolate, con 7 scudetti. Dopo la sua scomparsa, a disputare il massimo campionato è l'EV Bozen 84, con la propria squadra femminile.
Calcio
Nei campionati professionistici e semi-professionistici di calcio Bolzano vanta due società, entrambe dalle divise biancorosse il FC Alto Adige - Südtirol, che milita in Lega Pro Seconda Divisione (girone A) e il Football Club Bolzano 1996 attualmente in Eccellenza. L'estate calcistica bolzanina è ricca di spettacoli con numerose amichevoli di lusso, la "Südtirol Cup" ed il torneo di calcio a 5 "Città di Bolzano".
Football Americano
Inoltre la città vanta una lunga tradizione (per parametri italiani) nel football americano. La squadra cittadina, i Giants Bolzano, militano nella serie A e le partite si disputano allo Stadio Europa, in via Resia.
Kick Boxing/Muay Thai
Bolzano vanta la presenza sul territorio di una rappresentanza di riguardo anche negli sport da ring, il plurititolato Campione del Mondo, nonché pioniere di tali sport in Italia, Franz Haller. Attualmente, da quando ha smesso la sua carriera agonistico/professionistica personale è un allenatore e preparatore atletico, alla ricerca di nuovi talenti da lanciare nel mondo prima dilettantistico e poi professionistico della Kick Boxing e Muay Thai, con il suo "F.H. Team". Particolare attenzione e predilezione viene data alla "Kick Boxing moderna" meglio conosciuta come "Kick Boxing K-1 Rules". È anche un promoter di eventi e galà del genere, il suo principale evento annuale porta il nome di "K-1 ALPSARENA", che ogni anno, indicativamente da ottobre a dicembre, vede incontrarsi e combattere alcuni tra i migliori atleti, dilettanti e professionisti, sul panorama bolzanino, italiano ed europeo. Nell'edizione del 29/11/2009 verrà disputato l'incontro con in palio il "Titolo Assoluto dei Pesi Massimi FIKB - K-1 Rules". Franz Haller è inoltre persona di riferimento e consulente per la federazione ufficiale FIKB (e del suo presidente Ennio Falsoni), nonché del coordinatore europeo del "K-1 Network" Sig. Igor Yushko e di moltissimi addetti ai lavori ed atleti da tutta Italia ed Europa.
Ciclismo
Bolzano è stata più volte tappa del Giro d'Italia e di altre manifestazioni ciclistiche. Il 25 maggio 2003 la 15. tappa del Giro d'Italia 2003, una cronometro individuale partita da Merano, si è conclusa a Bolzano con la vittoria dello spagnolo Aitor Gonzalez Jimenez. Bolzano è inoltre il paese natale del ciclista professionista Manuel Quinziato
Ricordiamo inoltre la fitta rete di Piste ciclabili dell'Alto Adige
Podismo
Il 31 dicembre di ogni anno si svolge l'importante manifestazione podistica di San Silvestro, la BOclassic, una gara sulla distanza dei 10 km (5 per le donne) che attraversa il centro storico della città e che ha visto tra i vincitori atleti del calibro di Sergiy Lebid, Paul Kosgei, Salvatore Antibo, Tegla Loroupe.
Basket
A Bolzano vi è una squadra di basket femminile, il Basket Club Bolzano Profexional iscritta alla serie A2 (girone Nord). Dalla stagione 2003/04 a quella 2005/06 ha giocato in serie A1. Il suo campo è il Palazzetto Paola Mazzali, in memoria dello storico capitano, deceduta in un incidente stradale nell'agosto del 2006.
Sono presenti due squadre maschili: l'US Piani Pallacanestro, che disputa il campionato di serie C2 nel girone Veneto, ed il Bolzano Basket, che gioca in serie D.
Pallamano
A Bolzano vi è una squadra di pallamano, l'SSV Bozen, che disputa le partite nel campionato di serie A1.
Faustball
Bolzano è l'unica città d'Italia a vantare una squadra di faustball. La squadra, appartenente alla società SSV Bozen, costituisce da sola anche la Nazionale Italiana Faustball.
Baseball
Per quanto riguarda il Softball invece:
Rugby
Sudtirolo Rugby serie C
Note
- ^ pronuncia locale /bolˈdzano/
- ^ /boːtsən̩/
- ^ /bʊlˈzan/ o /balˈzan/
- ^ Statistica ufficiale, 30/04/2010
- ^ Censimento della popolazione 2001, Istituto provinciale di statistica, Provincia autonoma di Bolzano.
- ^ Giovan Battista Pellegrini, Toponomastica italiana. 10 000 nomi di città, paesi, frazioni, regioni, contrade, fiumi, monti spiegati nella loro origine e storia, Ulrico Hoepli Editore S.p.A., Milano, 1990 e Renzo Ambrogio et al. (a cura di), Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici di tutti i comuni, Istituto geografico de Agostini, Novara, 2004
- ^ Brunamaria Dal Lago Veneri, Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità del Trentino-Alto Adige, Newton & Compton Editori, Roma, 2000
- ^ I rifugi antiaerei di Bolzano un universo da riscoprire | Alto Adige
- ^ Il rifugio è di proprietà del CAI di Bolzano
- ^ fonte: ASTAT.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 25-01-2023
- ^ Nel diagramma i dati si riferiscono alla Città di Bolzano in base ai confini territoriali attuali. Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
- ^ Astat informazioni N.17 - agosto 2002
- ^ a b In Alto Adige c'è un uso locale, ben radicato nel linguaggio, per cui il termine tedesco è sinonimo di germanofono (indica genericamente una persona di lingua tedesca, standard o dialettale, e può pertanto essere riferito anche a cittadini italiani), mentre l'aggettivo germanico allude a cittadini della Repubblica Federale Tedesca, così come ad entità e concetti relativi alla Germania; l'opposizione di termini italiano/tedesco, di solito fa riferimento agli Altoatesini di diverso gruppo linguistico (verificare sul sito Internet del quotidiano Alto Adige).
- ^ Travel.timesonline su Bolzano
- ^ Mauro Mazzio, Gli ambientalisti chiedono la ratifica (Reprint), in Alto Adige, 13 settembre 2003. URL consultato il 2 ottobre 2007. Formato sconosciuto: Reprint (aiuto)
- ^ Sito ufficiale Convenzione delle Alpi
- ^ Città di Bolzano - Decisioni giunta comunale. Conferenza stampa sindaco
- ^ Articolo del successo | Alto Adige
- ^ Museo civico, ampliamento congelato, in Alto Adige, 14 aprile 2009. URL consultato il 17 aprile 2009.
- ^ Multisala: la sfida fra Cineworld e Cinemedia
- ^ (DE) Bozner Cineplexx eröffnet heute (12.05.2009) mit Illuminati
- ^ Continua la guerra dei cinema. Un multisala al Kampill Center
- ^ Orchestra Haydn Orchester
- ^ Erich Abram: un alpinista bolzanino/Ein Bozner Bergsteiger, Bolzano: Città di Bolzano 2004
- ^ Anton Dörrer, Die Tragödie des Bozner Tondichters Adam Haslmair, in: Der Schlern 20 (1946), pp. 43ss
- ^ Nell’articolo Pompe funebri sul Kimono apparso a pagina 44 del Corriere della Sera del 6 dicembre del 2000 si parla di Vice Campionessa del Mondo di Kungfu
- ^ Giuseppe Paterniti descrive in Alla conquista dell’America, articolo apparso il marzo 2005 sul numero 3 della rivista Samurai. La Federazione Mondiale che ha istituito i campionati del mondo a cui l’articolo si riferisce ed in cui Laura Perrone ha ottenuto una vittoria è la WPSSF (World Professional San Shou Sanda Federation). Le informazioni su questa federazione Mondiali sono estremamente difficili da essere reperite, dando l'impressione che si tratti di una piccola federazione.
- ^ Fercam, il Tir va in borsa, su ilsole24ore.com, Il Sole 24 Ore, 10-11-2006. URL consultato il 29-10-2007.
- ^ FERCAM: tempi più lunghi per la quotazione (PDF), su fercam.com, 19-07-2007. URL consultato il 29-10-2007.
- ^ Fri-el Green Power punta al listino di piazza Affari, su e-gazette.it, e-gazette, 30-07-2007. URL consultato il 29-10-2007.
- ^ G. Bal., Ok di Borsa Italiana al listing di Fri-El, in Il Sole 24 Ore, 30 ottobre 2007, p. 44.
- ^ Roberto Porta, Con Fri-El soffia su piazza Affari una Ipo verde (e miliardaria), in Borsa & Finanza, 03-11-2007, p. 18.
- ^ Fri-el: salta sbarco in borsa, ritirata offerta, su finanza.repubblica.it, repubblica.it, 20-11-2007. URL consultato il 14-01-2008.
- ^ Trenitalia cancella l'ultimo Eurostar Bolzano-Roma, su ecodibergamo.it. URL consultato il 14-12-2009.
- ^ Uno degli articoli sulla metropolitana bolzanina, dall'archivio dell'Alto Adige
- ^ Uno degli articoli sulla metropolitana di collegamento con la Bassa Atesina, dall'archivio dell'Alto Adige
- ^ a b c d I borgomastri/sindaci di Bolzano dal 1449 fino ad oggi, su comune.bolzano.it. URL consultato il 19-05-2010.
- ^ a b Selene Cazzato, Le deliberazioni degli organi comunali sotto l’amministrazione italiana (PDF), su emscuola.org. URL consultato il 19-05-2010.
- ^ Sopron celebra i 20 anni del "Picnic Paneuropeo", su comune.bolzano.it, 18-08-2009. URL consultato il 21-08-2009.
Bibliografia
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- Karl Theodor Hoeniger, Altbozner Bilderbuch, Bolzano: Ferrari-Auer 1968
- Stadt im Umbruch – Beiträge über Bozen seit 1900. A cura del Südtiroler Kulturinstitut, Bolzano: Athesia 1970
- Franco Laitempergher, Bolzano: storia urbanistica dal 1100, Manfrini 1975
- Bruno Klammer (a cura di), P. J. Ladurner's Chronik von Bozen 1844, Bolzano: Athesia 1982
- Rolf Petri, Storia di Bolzano, Padova: Il Poligrafo 1989, ISBN 88-7115-007-4
- Norbert Mumelter, Bozner Geschichte am Straßenrand. Straßen und Plätze von Bozen, Bolzano: Athesia 1990
- Gaetano Sessa, Bolzano in cartolina – Die Stadt Bozen in den Ansichtskarten 1890-1940, Trento: Arca 1990
- Oswald Egger e Hermann Gummerer, Walther: Dichter und Denkmal, Vienna/Lana: Edition Procura 1990, ISBN 3-901118-00-4
- Bozen von den Anfängen bis zur Schleifung der Stadtmauern / Bolzano dalle origini alla distruzione della mura, Bolzano: Athesia 1991, ISBN 88-7014-559-X
- Carlo Trentini, Da Pons Drusi a Bolzano – Iconografia e icnografia della città, Bolzano: Edition Sturzflüge 1996, ISBN 3-900949-05-0
- Olivo Barbieri e Gabriele Basilico, Bolzano, città e contrasti: il centro e la zona – Bozen, Stadtbild und Gegensätze: die Altstadt und die Zone, Bolzano: Leonardo Arte 1998, ISBN 88-7813-323-X
- Bolzano fra i Tirolo e gli Asburgo / Bozen von den Grafen von Tirol bis zu den Habsburgern, Città di Bolzano 1999, ISBN 88-7014-986-2
- Gabriele Rath e Martha Verdorfer (a cura di), Bolzano – Innsbruck. Itinerari di storia contemporanea, Vienna/Bolzano: Folio 2000, ISBN 978-88-86857-11-6
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- Dario Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano. Una tragedia italiana in 7809 storie individuali, Mimesis 2004 ISBN 88-8483-224-1 [1]
- Bruno Mahlknecht, Bozen durch die Jahrhunderte, 5 voll., Bolzano: Athesia 2005-2008, ISBN 88-6011-020-3
- Hannes Obermair, Bozen Süd – Bolzano Nord. Scritturalità e documentazione archivistica della città di Bolzano fino al 1500, 2 voll., Città di Bolzano, 2005-2008, ISBN 88-901870-0-X e ISBN 978-88-901870-1-8 [2]
- Bolzano, Mondadori 2006 ISBN 88-370-4217-5
- Andrea Bonoldi e Markus A. Denzel, Bozen im Messenetz Europas (17.–19. Jahrhundert) / Bolzano nel sistema fieristico europeo (secc. XVII–XIX), Bolzano: Athesia 2007, ISBN 978-88-8266-311-7
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- Hubert Stuppner: Musik und Gesellschaft in Südtirol, vol. 1: Bozen 1800–2000, Bolzano: Raetia 2009, ISBN 978-88-7283-337-7 [3]
- Stefan Stabler, Burgen und Ansitze – Bozen und Umgebung, Bolzano: Athesia 2009, ISBN 978-88-8266-544-9
- Ettore Frangipane: Bolzano scomparsa, Bolzano: Praxis 3 2009
- Hannes Obermair, Bozen/Bolzano 1850–1950 (Collana Archivbilder), Erfurt: Sutton 2009, ISBN 978-3-86680-489-0 [4]
Voci correlate
- Aeroporto Bolzano Dolomiti
- Coro Laurino
- Elenco di città in Alto Adige
- Libera Università di Bolzano
- Stradario di Bolzano
- Cimitero militare italiano (Bolzano)
- Cimitero austro-ungarico (Bolzano)
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