Bilhorod-Dnistrovs'kyj: differenze tra le versioni

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Il territorio comunale si affaccia sul [[mar Nero]], è completamente pianeggiante e caratterizzato dalla presenza di due grandi liman: quello già citato del Dnestr e più a sud quello del Budak. Sulle dune che separano il liman del Dnestr dal mare e sulle sponde interne del liman del Budak sorgono centri balneari molto frequentati e ricchi di strutture turistiche e di colonie estive per ragazzi.
 
La città è situata nell'[[Ucraina]] sud-occidentale, nella regione storica del [[Budžak]], o Bessarabia storica, zona separata dal resto del paese per la presenza del liman del Dnestr, le cui coste settentrionali rasentano il confine con la Moldavia e non ospitano strade. Un solo ponte, ferroviario e carrabile, collega questa zona al resto del paese; esso attraversa la bocca di Caregrad<ref name=caregrad/>, ossia la foce del Dnestr. Questo ponte è stato distrutto nel corso dell'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]<ref>Sito [https://www.liberoquotidiano.it/ www.liberoquotidiano.it], articolo [https://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/31456617/operazione-bessarbia-bombe-ponte-dnestr-dove-porta-guerra-vladimir-putin-nato-angolo.html Operazione Bessarabia, bombe sul ponte del Dnestr]'', del 4 maggio 2022.</ref>.
 
== Origini del nome ==
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Quando la città passò sotto il dominio romano fu chiamata, in latino, ''Album Castrum'', che significa "accampamento bianco"; da quel momento, nel nome della città ricorrerà spesso, pur espressa in varie lingue, la parola "bianco", dal colore delle sue scogliere affacciate sul [[Liman del Dnestr]].
;Periodo bizantino - Leukopolis - Asprokastron - Maurokastron
Passando sotto il dominio dell'[[Impero Bizantino]], la città venne denominata in greco ''Leukopolis'' (letteralmente "città bianca") e ''Aspron''<ref name=":0">{{Treccani|cetatea-alba|CETATEA-ALBĂ|accesso=25 settembre 2023|autore=[[Carlo Tagliavini]]|data=1931}}</ref> o ''Asprokastron'' (letteralmente "castello bianco"), quest'ultimo derivato dal [[Lingua pecenega|pecenego]] "asperon", traducibile come "bianco"; contestualmente la città fu nota anche col greco [[Maurocastrum|Maurokastron]], che all'opposto significa letteralmente "castello nero"<ref name=":0" />. Il monaco [[Nestore di Pečers'k]] avrebbe riportato già nell'XI secolo il toponimo di ''Bialobereg'' (città bianca).<ref name=":0" />
;Periodo genovese - Maurocastro
Nel Medioevo, le coste settentrionali ed occidentali del mar Nero erano molto frequentate dai navigatori delle [[Repubbliche marinare]], che adattarano in termine greco Maurokastron in Maurocastro e talvolta Moncastro o Montecastro<ref>Browning, Robert (1991). "Asprokastron". In Kazhdan, Alexander (ed.). The Oxford Dictionary of Byzantium. Oxford and New York: Oxford University Press. p. 212. ISBN 978-0-19-504652-6.</ref><ref>{{en}} Evgeny Khvalkov, ''[https://books.google.it/books?id=ZJguDwAAQBAJ&pg=PT175&dq=%22Album+Castrum%22+roman&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&sa=X&ved=2ahUKEwjz9aq78LX3AhVzgf0HHTEXDkQQ6AF6BAgKEAI#v=onepage&q=%22Album%20Castrum%22%20roman&f=false The Colonies of Genoa in the Black Sea Region]'', Routledge, 2017. ISBN 9781351623063</ref><ref>Esempio: Christophe Koch, ''Histoire abrégée des traités de paix, entre les puissances de l'Europe depuis la paix de Westphalie'', tomo IV, CHAPITRE LXX, Paris, 1817.</ref>. La [[Repubblica di Genova]], anzi, tenne la città come propria colonia dal XIV al XV secolo proprio con il nome di Maurocastro, che si diffuse allora in Italia.
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Il termine ucraino "Dnistrovs'kyj" (così come il corrispettivo russo "Dnestrovskij"), significa "sul fiume Dnestr", ed è presente nella denominazione ufficiale per distinguere la città dall'omonima [[Belgorod]], centro urbano della Russia europea occidentale, sul fiume [[Donec]].
 
Il nome Akkerman, che ha indicato la città dal 1503 (anno in cui passò all'Impero Ottomano) al 1806, è ancora ampiamente utilizzato nel discorso informale<ref name="akkerman">Sito [https://ru-facts.com/], pagina ''[https://ru-facts.com/where-is-ukraine/ Where is Ukraine]''</ref><ref name=rievocazioni/>.
 
== Storia ==
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=== Medioevo ===
La città sarebbe risorta prima del X secolo come fortezza parte di un più articolato sistema di difesa allestito dall'[[Impero bizantino]] lungo i propri confini ma ''de facto'' sarebbe stata prevalentemente un avamposto di pirati [[peceneghi]] e fu conquistata nel 1241 dai [[Tatari]]; [[Giovanni il Nuovo|San Giovanni il Nuovo]] fu martirizzato nella città tra il 1330 e il 1332, mentre la città era ancora sotto il dominio tataro. Sotto i [[Paleologi]] aumentò l'influenza delle [[repubbliche marinare]] nel mar Nero e si ritiene che Tyras, divenuta nota come Maurocastro, Moncastro o Montecastro, divenne colonia di [[Repubblica di Genova|Genova]] prima di [[Chilia Veche|Chilia]] e comunque entro il 1400.<ref name=":0" />
 
Passò nel 1410 al [[Principato di Moldavia]] sotto [[Alexandru cel Bun|Alessandro il Buono]], anche se non è noto a quali termini, ma la presenza di genovesi in città rimase piuttosto alta, tanto che nel 1445 il cronista francese [[Jean de Wavrin]] era convinto che la città fosse ancora possedimento di Genova; sotto il dominio moldavo la città iniziò a divenire nota col nome di Cetatea-Albă. Per la sua posizione privilegiata sul mar Nero la città attirò le mira sia del [[Regno di Polonia (1385-1569)|Regno di Polonia]], che ebbe comunque la possibilità di intrattenere fitti commerci tra [[Leopoli]], [[Beyoğlu|Pera]] e [[Caffa (Crimea)|Caffa]], che soprattutto dell'Impero ottomano; il primo attacco ottomano fu nel 1419 e nel 1438 i moldavi reagirono fortificando la città e realizzando la sua celebre [[#La fortezza (Akkermans'ka fortecja)|fortezza]]. Un nuovo fallimentare tentativo fu effettuato da una flotta ottomana nel 1454 ma nel 1484 i moldavi, privati del supporto degli ungheresi di [[Mattia Corvino]], non poterono impedire la presa ottomana di Chilia e Cetatea-Albă. Nel 1485 i moldavi tentarono di riconquistare la città col supporto dei polacchi mentre nel 1497 i polacchi tentarono nuovamente la riconquista della città, che fu definitivamente ceduta agli ottomani col trattato di Costantinopoli nel 1503, divenendo nota come Akkerman.<ref name=":0" />
 
=== Età Moderna ===
[[File:1918. Карта УНР.jpg|miniatura|La città, indicata come Akkerman, in una cartina del 1918 della [[Repubblica Popolare Ucraina]]]]
[[File:Ринковий комплекс. Торгові лавки -2.jpg|miniatura|Il mercato cittadino, sulla via Mykolaïvs'ka (Вулиця Миколаївська)]]
Nel 1583 e nel 1595 la città fu saccheggiata dai cosacchi mentre nel 1620 e nel 1686 vi furono due ulteriori fallimentari tentativi dell'alleanza moldavo-polacca di strappare Akkerman agli ottomani. Nel 1770 fu conquistata una prima volta dall'[[Impero russo]], venendo restituita all'Impero Ottomano in seguito al [[trattato di Küçük Kaynarca]] del 1774, e poi nuovamente nel 1789, venendo restituita col [[trattato di Iași]] del 1792.
 
=== Età Contemporanea ===
Nel 1806 la città venne definitivamente ceduta all'Impero russo insieme a [[Chotyn]], [[Bender (città)|Tighina]] e Chilia, con il [[Trattato di Bucarest (1812)|trattato di Bucarest del 1812]].<ref>{{Cita libro|cognome=Ágoston, Gábor.|cognome2=Masters, Bruce Alan, 1950-|titolo=Encyclopedia of the Ottoman Empire|url=https://www.worldcat.org/oclc/227205977|accesso=2020-12-24|data=2009|editore=Facts On File|p=94|OCLC=227205977|ISBN=978-0-8160-6259-1}}</ref> I Russi distrussero la fortezza di [[Ovidiopol']], sita sulla sponda opposta del [[liman del Dnestr]], mentre fortificarono quella di Akkerman, che fu tuttavia abbandonata nel 1822.<ref name=":0" /> Nel 1826 vi fu firmata la [[Convenzione di Akkerman]].
 
Durante la [[Rivoluzione russa]], Akkerman fu alternativamente sotto il controllo della [[Repubblica Popolare Ucraina]] e delle truppe fedeli al governo della Russia sovietica. Inoltre, la città e il distretto circostante furono rivendicati anche dalla [[Repubblica Democratica Moldava]], che tuttavia non aveva mezzi per far valere tale affermazioni. La città fu occupata dall'esercito rumeno il 9 marzo 1918, dopo pesanti combattimenti con le truppe locali guidate dai bolscevichi. L'integrazione formale ci fu in quel mese, quando un'assemblea della Repubblica Democratica Moldava proclamò l'intera Bessarabia unita alla Romania.
 
La Romania cedette la città all'Unione Sovietica il 28 giugno 1940, dopo l'[[Occupazione sovietica della Bessarabia e della Bucovina settentrionale|ultimatum sovietico del 1940]]; in quell'occasione, i rumeni della città vennero deportati in [[Kazakistan]]<ref name="Buga" />. La Romania riguadagnò il potere sulla città il 28 luglio 1941, durante l'invasione dell'URSS da parte delle forze dell'Asse nel corso della [[seconda guerra mondiale]]. Nel 1941, gli ebrei della città vengono deportati in [[Transnistria]]<ref name="Buga">Nikolaj Fëdorovič Buga, ''Депортация народов из Украины, Белоруссии и Молдавии // Лагеря, принудительный труд и депортация'', Эссен, Германия, 1999: (deportazione di popoli dall'Ucraina, dalla Bielorussia e dalla Moldavia). Ed.: Dittmar Dahlmann e Gerhard Hirschfeld, Essen, 1999, pp. 567-581</ref>.
 
Rimase entro i confini rumeni fino al 22 agosto 1944, quando l'[[Armata Rossa]] occupò nuovamente la città. I sovietici divisero in due parti la Bessarabia, e il settore meridionale (inclusa Bilhorod) entrò a far parte della [[Repubblica Socialista Sovietica Ucraina]], mentre quello settentrionale venne integrato nella [[Repubblica Socialista Sovietica Moldava]]. Dopo l'integrazione nell'Unione Sovietica, i sacerdoti e alcuni credenti ortodossi della città vennero deportati in [[Siberia]]<ref name="Buga" />. Il 9 agosto del 1944, il nome della città venne cambiato con decreto del Presidium del Soviet Supremo dell'URSS, riportandolo al precedente: Belgorod, aggiungendovi la designazione Dnestrovskij, per distinguerlo dalla [[Belgorod]] russa, situata a a 42 chilometri dal confine con l'Ucraina<ref>{{uk}}Енциклопедія Сучасної України ("Enciclopedia dell'Ucraina moderna"), voce ''[https://esu.com.ua/search_articles.php?id=39955 Білгород-Дністровський ("Bilhorod-Dnistrovsky")]''</ref>.
 
Nel 1991, con la [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]], la città entrò a far parte dell'[[Ucraina|Ucraina indipendente]]. Nel 1999 la città ha celebrato i 2500 anni dalla fondazione<ref name="fondazione">{{uk}} [https://tyzhden.ua/Publication/4532 У пошуках казки: берег Дністровського лиману] ("Alla ricerca di una fiaba: la riva dell'estuario del Dnestr"). [https://web.archive.org/web/20120131020538/http://tyzhden.ua/Publication/4532 Archiviato]</ref>.
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=== Musei ===
;Museo delle tradizioni locali
Il Museo delle tradizioni locali (Kраєзнавчий музей - ''Krayeznavchyy muzey'') è stato fondato nel 1940 e si articola in nove sale, in cui vengono presentati materiali sulla storia dell'insediamento della regione. Fu inaugurato il 23 novembre 1940 con una risoluzione del Comitato popolare della [[Repubblica Socialista Sovietica Ucraina]], dopo che la città fu conquistata dall'[[Unione Sovietica]] e la città divenne il capoluogo dell'Oblast di Akkerman. Il materiale principale del museo è stato rinvenuto durante gli scavi nella [[#La fortezza (Akkermans'ka fortecja)|fortezza di Akkerman]] e nell'antica città di [[Tyras]], condotti a partire dal 1900<ref>* [https://web.archive.org/web/20210228133704/https://bdkm.ucoz.com/index/istorija_muzeja/0-7];
* [https://web.archive.org/web/20210709183509/https://bessarabia.in.ua/belgorod-dnestrovskij-kraevedcheskij-muzej-otmetil-80-letie/];
* [https://web.archive.org/web/20210709183554/http://04849.com.ua/news/29577-belgorod-dnestrovskij-kraevedcheskij-muzej-%E2%80%93-unikal-nyj-v-regione.html].</ref>
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[[Immagine:Спасский собор. Белгород-Днестровский.JPG|miniatura|La Cattedrale dell'Ascensione]]
[[Immagine:Будівля земської управи 065.JPG|miniatura|Edificio dei primissimi anni del Novecento, costruito in [[Eclettismo (arte)|stile eclettico]] in onore del 300° anniversario del regno della Casa dei [[Romanov]] e che dal 1944 è la sede dell'istituto tecnico agrario<ref name=monumenti/>.]]
La Cattedrale dell'Ascensione (Вознесенський собор - ''Voznesens'kyj sobor'') fu costruita tra il 1815 e il 1832 su un'altura posta nel centro della città, grazie a donazioni di fedeli e su progetto dell'architetto Fëdor Maljavins'kyj, sepolto sotto l'altare della cattedrale. È il tempio più grande della città. Precedentemente, nel luogo si estendeva un antico cimitero turco. I lavori di edificazione iniziarono nel 1815. Inizialmente, il tempio aveva [[pianta basilicale]], ma nel 1830 furono aggiunti tre portici con quattro colonne e la cattedrale acquisì l'aspetto di una croce, tipico del classicismo russo<ref name=monumenti/>.
 
Nel 1971 le pareti e la cupola della cattedrale furono dipinte dalla famiglia dell'artista Piskarev e da un gruppo di artisti moscoviti. Adiacente alla cattedrale si trovava il campanile, alto 40 m, crollato nel 2004 e in fase di ricostruzione. Nelle adiacenze è stata costruita una cappella in onore del 2000º anniversario della Natività di Cristo<ref name=monumenti/>.
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La chiesa greca di San Giovanni Battista (Грецька церква Св. Івана Хрестителя - ''Hrec'ka cerkva Sv. Ivana Chrestytelja'') sorge sul luogo di un precedente omonimo edificio sacro che risale, secondo varie fonti, al periodo a cavallo tra il XIII e il XIV secolo. Danneggiata nel XV secolo e restaurata nel XVI, fu ricostruita a metà dell'Ottocento. La chiesa fu la residenza dell'esarca bizantino nel [[principato di Moldavia]]. Nonostante le sue dimensioni modeste, la chiesa ha un aspetto massiccio e rappresenta una tipologia di edificio religioso poco comune nel patrimonio architettonico dell'Ucraina. Nel 1994 la chiesa e la cappella passarono alla Chiesa ortodossa ucraina<ref name=monumenti/>.
;Chiesa armena della Dormizione della Santa Madre di Dio.
La chiesa armena della Dormizione della Santa Madre di Dio (Вірменська церква Успіння Пресвятою Богородиці - ''Virmens'ka cerkva Uspinnja Presvjatoju Bohorodyci'') è caratteristica perché è parzialmente sotterranea. È stata costruita anteriormente al 1384 ed è uno dei più antichi edifici religiosi della regione di Odessa. Inizialmente, sembra fosse stata costruita dai Greci come monastero e che solo successivamente, forse nel XVI secolo, passò alla diaspora armena. Nei dintorni è stata trasferita una cripta [[Sarmati|sarmata]], del III secolo d.C., tomba in pietra rinvenuta in una cava alla periferia della città. In epoca sovietica, i locali della chiesa servirono come museo dell'ateismo e planetario. Il fatto di avere l'interno al di sotto del livello stradale è dovuto al fatto che fu costruita durante la dominazione ottomana e in quel periodo non era proibita l'edificazione di chiese cristiane sul loro territorio, a patto che non superassero la moschea più bassa<ref name=monumenti/>.
;Chiesa bulgara di San Giorgio
La chiesa bulgara di San Giorgio (Свято-Георгіївська церква ''Svjato-Heorhiïvs'ka cerkva''), con la sua cupola dorata, è un'ulteriore prova della multinazionalità della città. Fu costruita nella prima metà del XIX secolo su progetto dell'architetto Zauškevič. Durante il periodo sovietico la chiesa fu semidistrutta e quando l'Ucraina ottenne l’indipendenza, si iniziò la sua ricostruzione<ref name=monumenti/>.
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La fortezza di Bilhorod-Dnistrovs'kyj è conosciuta localmente semplicemente come ''Fortecja'' o ''Akkermans'ka fortecja'' (Аккерманська фортеця), ossia "fortezza di Akkerman". Sorge a ridosso della riva del [[liman del Dnestr]] ed è il monumento principale della città. Fu costruita nel XIII secolo dal [[khan]] [[Berke]] dell'[[Orda d'Oro]]; nel XIV secolo i genovesi ricevettero il diritto di utilizzare la fortezza come centro commerciale fortificato, a cui diedero il nome di Maurocastro. A metà del XIV secolo, dopo la perdita dei territori del liman del Dnestr da parte dell'Orda d'Oro, la fortezza passò sotto il controllo dei principi Moldavi e i genovesi persero il diritto di utilizzo. Fu ripetutamente attaccata: tre volte dagli Ottomani, sia, dopo la conquista ottomana, da parte di contingenti cosacchi. Nel 1832 la fortezza di Akkerman smise di essere utilizzata come struttura militare. Negli anni '70 la fortezza fu utilizzata attivamente come set cinematografico; in particolare, nel 1975 qui fu girato il lungometraggio televisivo sovietico in tre parti "Il Capitano Nemo" (Капитан Немо), del regista Vasilij Nikolaevič Levin. Inoltre, diverse leggende popolari hanno come sfondo la ''Fortecja'' e soprattutto le sue torri<ref>Per il film e le leggende si veda: [https://hghstories.com/ua/akkerman/ Білгород-Дністровська фортеця “Аккерман”] ("La fortezza di Akkerman a Bilhorod-Dnistrovs'kyj"). Vasilij Nikolaevič Levin (1923-1998) è stato un attore cinematografico, regista e sceneggiatore sovietico.</ref>.
 
Vi si accede mediante tre porte, una delle quali con [[ponte levatoio]]. La superficie totale della fortezza è di nove ettari; la pianta è un poligono irregolare. È circondata da un solido muro il cui perimetro misura circa due chilometri e lungo il quale sorgono ben ventisei torri<ref>Enciclopedia Treccani, 1931, voce [https://www.treccani.it/enciclopedia/cetatea-alba_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Cetatea Alba]</ref>, quattordici delle quali sono state trasformate in bastioni e semibastioni e quindi adattate per potervi installare cannoni. Alcune torri hanno un proprio nome: Torre di Guardia (Сторожевая башня - Storoževaja bašnja), Torre di Ovidio (башня Овидия - bašnja Ovidija) o della Fanciulla (Девичья - Devič'ja), Torre di Puškin (башня Пушкина - bašnja Puškina); questi nomi riflettono le tradizioni e le leggende locali, come quella dell'esilio a Bilhorod del poeta latino [[Ovidio]]<ref>[https://www.itinari.com/it/impressive-legends-of-akkerman-fortress-in-bilhorod-dnistrovskyi-vwnq]</ref>.
 
Sotto alla fortezza vi è un'estesa rete di sotterranei<ref>Enciclopedia treccani - edizione del 1931, voce ''[http://www.treccani.it/enciclopedia/cetatea-alba_(Enciclopedia-Italiana) Cetatea-Albă]''</ref>. Il vasto cortile interno copre circa un ettaro, e in parte è corrispondente all'antica città di Tyras; nella sua area si trova ancora un minareto in rovina, residuo della moschea costruita dalla guarnigione ottomana<ref name="Brătianu" />.
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== Geografia antropica ==
[[File:Spiaggia di Sergeevka.jpeg|miniatura|Spiaggia di Sergeevka]]
[[File:Sergeevka (Belgorod Dnestrovskij - Ucraina) - traghetto e ponte.jpeg|miniatura|Traghetto (катер - ''katèr'') in partenza per la spiaggia di Serhiïvka, situata sulla duna sabbiosa che separa il liman del Budak dal mare. È visibile sullo sfondo il ponte che conduce alla spiaggia, costruito nel 1972]]
[[File:ZATOKA - panoramio.jpg|miniatura|Il centro balneare di Zatoka e il ponte stradale e ferroviario che attraversa la Bocca di Caregrad, foce del Dnestr.]]
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È un centro balneare e termale (fanghi terapeutici), oggi molto frequentato dai turisti e un tempo molto noto per i diversi [[sanatorio|sanatori]] deputati alla cura della [[tubercolosi]]. È il luogo balneare più comodo da raggiungere dalla [[Moldavia]]<ref>{{en}} [https://crimeabereg.ru/ crimeabereg.ru], ''[https://crimeabereg.ru/en/resolution/sergeevka-kak-dobratsya-kak-umirayut-kurorty-chernomorskaya-sergeevka.html Sergeevka how to get there]''</ref>.
 
Il centro abitato sorge sulla sponda interna del [[liman]] del Budak, che si estende parallelamente alla costa per 17&nbsp;km ed ha una larghezza di 1,5&nbsp;km. La spiaggia si trova sulla lunga duna sabbiosa che separa il [[liman (estuario)|liman]] dal mare; per recarvisi si utilizzano servizi di traghetto oppure un ponte, costruito nel 1972.
 
Vi sorgono numerosi centri statali per vacanze di bambini e ragazzi; si ricordano<ref>{{ru}}[https://web.archive.org/web/20090807082407/http://www.sergeevka.org.ua/content/view/59/42 План-схема курорта Сер��еевка]</ref>:
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* colonia estiva per ragazzi "Zvjazkyvec" (Звязкивец);
* colonia estiva - sanatorio per ragazzi "Serhiïvka" (Сергіївка);
* colonia estiva per ragazzi "Tira" (Тира);
* colonia estiva di salute per ragazzi "Prometej" (Прометей).
 
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;Šabo (Шабо)
È un centro rinomato per la produzione di vino<ref>{{ru}} [http://imsu-odesa.com/mista-i-sela-odeskoi-oblasti/bilgorod-dnistrovskyj-rajon/shabo.html Storia di Šabo]</ref>. I primi vigneti in questa regione furono piantati dai greci nel VI secolo; anche nel [[Medioevo]], nel periodo del dominio genovese, gli abitanti della zona praticavano la viticoltura. Più tardi, nuovi [[vitigno|vitigni]] furono portati qui dai turchi, i nuovi dominatori del territorio di Belgorod.
 
I fondatori della produzione vinicola attuale di questa regione sono stati però i coloni svizzeri di lingua francese, che nel 1822 si insediarono in questa località, che chiamarono "Shabag", che nel tempo fu ridenominato "Šabo", per facilitare la pronuncia in russo e in ucraino. Le famiglie di vignaioli svizzeri erano provenienti da [[Vevey]] ([[Canton Vaud]]) e da [[Buttes]] ([[Cantone di Neuchâtel]]) ed erano diretti da Louis-Vincent Tardan, insegnante, botanico ed esperto di viticoltura<ref>[http://www.nordvitis.ru/shabo%20vitis.php La cantina Šabo]</ref>.
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=== Ferrovie ===
[[File:Білгород-Дністровський (станція).jpg|miniatura|Il fabbricato viaggiatori della [[stazione di Bilhorod-Dnistrovs'kyj]]]]
In città è presente una [[Stazione di Bilhorod-Dnistrovs'kyj|stazione ferroviaria]] lungo la linea Odessa-Arcyz gestita dalla Divisione di Odessa di [[Ukrzaliznycja]], a cui si affianca la fermata di Tira.
 
=== Porti ===